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Pubblicato il 16/11/2018

LO SDEGNO DELL’ESERCITO PER QUATTRO MILITARI CHE CHIEDEVANO SOLDI AI CINESI . SME LI HA SOSPESI IMMEDIATAMENTE DAL SERVIZIO

foto sopra: archivio- Luoghi e volti non si riferiscono al caso trattato in questo articolo
Esercito: sospeso il personale arrestato a Pistoia

In merito alla notizia pubblicata da alcuni organi di informazione, relativa all’arresto di 4 militari della Forza Armata a Pistoia, l’Esercito esprime profondo sdegno e condanna.
Il personale coinvolto si è macchiato, laddove le attività di indagine lo confermassero, di un comportamento inqualificabile per uomini e donne che indossano l’uniforme.
Confermando la massima collaborazione e trasparenza con gli organi inquirenti, l’Esercito ha già avviato tutte le procedure per l’immediata sospensione dei militari dal servizio ed esprime la totale intransigenza, tolleranza zero, nel perseguire tali inaccettabili condotte.
Tali isolati avvenimenti che violano l’etica militare e non rispettano i principi e i valori su cui si fonda la nostra storica Istituzione e il suo personale che, invece, con profonda onestà, professionalità, e spirito di sacrificio, quotidianamente svolge il proprio dovere, in Italia e all’estero, anche a rischio della propria vita.

LA NOTIZIA
PRATO, 16 NOV – Erano in servizio di pattugliamento sulle strade di Prato, nell’ambito dell’operazione Strade sicure, ma per far passare cittadini cinesi che transitavano con i loro furgoni nella zona industriale del Macrolotto 1, pretendevano e ottenevamo denaro. Per questo 4 paracadutisti sono stati arrestati e posti ai domiciliari con l’accusa di concussione dopo un’indagine condotta dalla squadra mobile. I militari sono tutti ‘di carriera’: hanno tra i 22 e i 43 anni e sono toscani. Le misure cautelari, firmate dal gip su richiesta del sostituto procuratore Lorenzo Gestri, sono il frutto di un’inchiesta nata da un’informazione confidenziale arrivata alla Digos. I casi contestati al momento sono otto, tra maggio e luglio: ogni volta si trattava di somme che andavano dai 50 o 100 euro. I cittadini cinesi vittime delle concussioni avevano creato una chat nella quale veniva segnalata la presenza in strada dei militari che taglieggiavano gli autisti.

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