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Pubblicato il 12/11/2014

L’ORDINARIO MILITARE VUOLE RIABILITARE I DISERTORI DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Grande guerra. Marcianò: «Riabilitate i disertori»

L’Ordinario militare: «Quelli fucilati devono essere equiparati ai caduti, giustiziarli fu un atto di violenza gratuito e da condannare»

I militari fucilati durante la Prima Guerra Mondiale devono essere equiparati ai caduti di guerra: giustiziarli, infatti, «fu un atto di violenza ingiustificato, gratuito, da condannare». È quanto chiede il vescovo Ordinario Militare Santo Marcianò, parlando con i giornalisti.

Marcianò ricorda con quanta facilità costoro siano stati giustiziati, “in molti casi senza un regolare processo e a opera di altri militari. Che tale esecuzione fosse motivata da ragioni punitive o dimostrative non cambia la realtà: essa è stata e rimane un atto di violenza ingiustificato. Non c’è ragione che possa giustificare tale violenza, unita a diffamazione, vergogna, umiliazione».

«Come è già avvenuto in altri Paesi europei come la Francia -– ricorda l’ordinario militare – la profonda ingiustizia perpetrata a loro danno sostiene la richiesta di chi vorrebbe una ‘riabilitazione’ di questi militari, tramite un loro riconoscimento come caduti di guerra». A fine luglio, dopo una inchiesta di Avvenire sulla riabilitazione della memoria dei militari condannati a morte, il ministro della Difesa Roberta Pinotti ha aderito all’idea di creare una commissione di storici e magistrati militari che studi questa pagina oscura della storia nazionale.

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