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Pubblicato il 03/06/2018

LUOGOTENENTE GIUSEPPE TRESOLDI – VENETO , INCURSORE, CAMPIONE FUORICLASSE ANCHE DI MODESTIA

PADOVA – Giuseppe Tresoldi è competitore d’eccellenza della Folgore e proprio col Raggruppamento Attività Sportive , già CSE, vince regolarmente da anni ed è anche il direttore tecnico delle nuove leve.

Una tra queste è Alessandro Binello , che si è lanciato con lui ed ha girato il video ora in onda sul sito dell’Esercito. Anche Binello è atterrato ai Fori imperiali, poco più avanti, per non rubare la scena al suo superiore.
Da due giorni tutti i quotidiani cartacei, elettronici e televisivi ne parlano , citando la Folgore. Grazie a Lui. Grazie a loro due. Mai successo. Ecco il miglior modo di mettere in pratica le tecniche , che allenamenti e gare affinano.
Il lavoro di Tresoldi è vincere. Non solo le gare. Fino a poco tempo  fa saliva sul podio insieme al tenente colonnello Paolo Filippini, ora in congedo. Da qualche mese vince da solo. Quattro titoli mondiali ed un numero infinito di volte sul podio. A Roma, però, la vera coppa l’ha fatta vincere alla Folgore e quel volo lo ha dedicato all’Italia.
Ventimila lanci. Un fuoriclasse e -come lo descrivono alcuni suoi colleghi- un vero “paracadutista militare” nel senso migliore del termine.


Luogotenente, 54 anni, ha fatto atterrare il tricolore di 400 metri quadrati davanti al palco del Presidente della Repubblica, facendo sembrare facile un lancio difficilissimo. Solo a guardare il video vengono le “farfalle nello stomaco”. Il volto ripreso a bordo dell’elicottero che sorvolava Roma dimostra quanto fosse concentrato. E’ il suo stile. Lo hanno guardato almeno 12 milioni di italiani. Guardavano la Folgore, di cui portava in volo la capacità fatta di numeri uno.
“Non mi sono goduto granchè il panorama perchè avevo una serie di passaggi da compiere, ma una volta a terra sono stato davvero soddisfatto”.
Ho riassunto le sue parole, riportandone il senso.
«Il Presidente della Repubblica si è voluto complimentare – racconta Giuseppe Tresoldi con grande orgoglio -. Per me è stato un onore, lo dedico all’Italia».


Tresoldi è nato a Monselice, di Padova, ed è cresciuto a Limena. Fino a 18 anni ha vissuto in veneto, poi si è arruolato. Si è qualificato incursore al Nono Reggimento di Livorno dove ha trascorso diversi anni. A Padova ha la madre, quattro sorelle e 16 nipoti. «A Padova sono legatissimo – spiega -Quattro anni fa ho potuto fare uno dei lanci più belli della mia vita proprio arrivando in Prato della Valle. Mi piacerebbe poterlo rifare».
«L’emozione è stata esponenziale e la difficoltà è stata sicuramente tanta. Avevamo ovviamente studiato tutto nel minimo dettaglio, ma c’era uno spazio molto stretto: solamente 15 metri tra una tribuna e l’altra. Con me c’era il caporal maggiore Alessandro Binello, piemontese, che faceva il video dall’alto. La concentrazione era massima, atterrare in quella cornice è stato meraviglioso».
«Non dimentico le mie origini e quindi dico che adoro volare sopra la pianura padana e sopra i colli euganei – risponde -. Ma sono anche innamorato della toscana, regione dove vivo ora, e adoro pure il Lazio. Insomma, l’Italia è tutta bellissima e vista da un paracadute è proprio mozzafiato».
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