OPINIONI

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Pubblicato il 08/08/2016

MARC FERRO: LA CECITA’ DELL’OCCIDENTE CI PORTERA’ ALLA ROVINA

Marc Ferro, storico francese di alto profilo, propone il libro L’Aveuglement (“l’accecamento” o “la cecità”), formulando alcune ipotesi fondate ed acute. Gli umani, sostiene, sono “geneticamente” incapaci di avvertire la portata dei grandi fenomeni in corso e rimangono ciechi dinanzi a fatti evidenti, correndo ai ripari solo quando è troppo tardi.
aveuglement
La storia è fatta proprio da successioni di processi fondamentali assai evidenti ma “non visti”. La “cecità” a cui allude il titolo consiste proprio in questo: anche quando tutti i fattori dei fenomeni cruciali sono sotto gli occhi di tutti, lo sguardo è offuscato e si rifiuta di vedere. Ferro dedica il libro ad alcuni casi famosi di cecità, da parte sia delle masse sia dei leader. La sua raccolta lascia impressionati.

La dissoluzione dell’Urss, che fu salutata da tutti come l’alba di una nuova era di libertà e di democrazia, diventò, al contrario, una bomba ad orologeria. Poi, la cosiddetta “Primavera araba”, l’insieme delle sommosse antiautoritarie che tra 2010 e 2011 sconvolsero la lunga fascia che va dal margine nord dell’Africa fino alla sponda est del Mediterraneo e oltre (Siria, Libia, Egitto, Tunisia, Yemen, Algeria, Bahrein, Giordania). Tanto i leader quanto gli osservatori dettero subito per scontato che le dittature avrebbero ceduto alla democrazia. Le cose sono andate esattamente nel verso opposto.

Alcuni dei fenomeni non visti sono stati velocissimi, come il jihadismo quaedista, che, nonostante i primi serie attentati, fu compreso solo com l’attacco alle Twin Towers. In altri casi invece i fenomeni capitali hanno radici antiche, che sarebbe stato perfettamente possibile vedere e forse controllare. È il caso della crisi economica del 2008, o della globalizzazione.Negli anni Ottanta venne salutato come un puro progresso tecnico-culturale, mentre era la forma moderna di presa del potere da parte del capitalismpo cannibale.

Quali sono, secondo Ferro, i motivi di questa ottusa cecità che ci sta portanto al suicidio?
Di certo , su tutti è l’ideologia. La “credulità militante” , che è il velo che rende difficile vedere la vera natura di Erdogan, la cui aggressività l’Europa si rifiuta di cogliere: quella neo-ottomana (ricreare i confini dell’impero dissolto dalla Prima Guerra mondiale), quella neo-islamica e quella nazionalista neo-turca. Un altro movente di cecità è l’eccesso di memoria negativa di cui l’Europa si è caricata nel dopoguerra: è lei che ha prodotto tutti i mali del mondo moderno, quindi ogni espiazione è meritata. Su questa base poggia la visione delle migrazioni illegali, che da un decennio interessa l’Europa e da due anni la colpisce in pieno. Un vasto e solido fronte ideologico (dal Papa alle sinistre ai cattolici, dalle istituzioni europee ai diversi governi nazionali) lo tratta come un fenomeno da trattare con misure puramente umanitarie. Sono pochissimi quelli che, anche a costo di essere accusati di razzismo e perfino di fascismo, lo vedono come un sommovimento delle radici d’Europa.

Un’altra modalità suicida è come la nostra “intellighenzia” (non) avverte il rischio islamista. Le sinistre e i cattolici lo giustificano, a causa del rimorso della colonizzazione, della paura di essere accusati di islamofobia, e con l’idea che i musulmani siano i nuovi dannati della terra. Intanto, l’islamismo, inavvertito ed incontrastato, è diventato uno degli attori politici europei.

Ferro permette valuta la qualità della risposta delle istituzioni nazionali e la capacità di “pre-vedere”. Unione europea e singoli stati non sembrano eccelere per lungimiranza e capacità di visione a lungo termine.

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