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Pubblicato il 07/02/2021

MARCO ROSSI “PESCEGATTO” – PARACADUTISTA E BELLA PERSONA RACCOGLIE L’ AFFETTO CHE SI E’ GUADAGNATO NELLA VITA

La Provincia di Lecco
pagina: 19 sezione: Cronaca data: 07/02/2021

I ricordi della compagna Giovanna e del fratello Costantino: «Mi hai insegnatoa voler bene a tutti»

Mamma Paola: «Sei volato via col sorriso in volto»


«Tu continua a volare felice. Io guarderò il cielo e vedrò il tuo sorriso». Con queste parole cariche di amore e di sofferenza mamma Paola ha voluto salutare il suo Marco, prima di disegnare un cuore sul feretro. Nel suo messaggio letto con un filo di voce, straziata dal dolore, si è rivolta direttamente a suo figlio: «Ciao gioia, tu sei la mia luce, il mio sole, ti ho cresciuto come un ragazzo libero, solare, autonomo, ti ho insegnato a non rinunciare mai ai tuoi sogni. Per me la cosa più importante era che tu fossi felice. Così hai vissuto e fatto, il tuo sorriso la tua vena di follia ti ha reso un ragazzo e un uomo speciale. Sento forte e vibrante l’affetto di tutti voi che mi circondano. Quello che io vorrei però è sentire ancora la tua voce che mi dice “mamma ho fatto un casino”. E sarei lì pronta ad affiancarti a sorreggerti a difenderti per tutto. E ad amarti». Poi il ricordo della grande passione per il paracadutismo: «Sei decollato, sei uscito da quel portellone nel cielo blu e in quel momento stavi facendo la cosa che più amavi nel mondo. Sei volato via con il sorriso sulle labbra». La compagna Giovanna ha invece voluto ringraziare tutte le persone che hanno voluto bene a Marco: «Da sabato oggi è stata una lunga attesa in cui le vostre parole e i vostri scritti hanno sorretto una famiglia intera. Vorrei ringraziare la ditta Beneri per avergli dato fiducia, era orgoglioso di lavorare per voi e con voi ed era contento di essere stimato come paracadutista anche sul suo posto di lavoro. E tutti amici». Ha poi concluso suonando qualche nota con l’armonica, come faceva Marco e soffiando bolle di sapone sulla sua bara. Infine le parole commosse del fratello Costantino: «All’inizio non riuscivo a capirlo perché era tanto diverso da me. Pian piano ho capito che era una persona pura, il migliore fratello che potessi mai desiderare. Mi insegnava tante cose ogni giorno: come a perseverare su tutto e a voler bene a tutti, mi ha anche insegnato a guidare la sua macchina.. Sulla sua lapide, la sua vita sarà descritta da un trattino tra la sua data di nascita e quella di morte, quello sarà il trattino più bello di tutti perché lui era il migliore. Ti voglio tanto bene». S. Sca.

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