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Pubblicato il 07/11/2019

MARINA- NONNISMO ALLA SCUOLA SOTTUFFICIALI?- 6 INDAGATI

La Nuova Sardegna ed. sezione: OLBIA data: 7/11/2019 – pag: 17

Nonnismo alla scuola sottufficialI ci sono 6 indagati

la maddalena

di Tiziana Simula
LA MADDALENA
Per due ore avevano cercato di sfilarle un anello dal dito armati di seghetto da falegname, tronchesina e fermacarte, tenendola bloccata sulla sedia, mentre lei piangeva disperata per il dolore e implorava loro di fermarsi chiedendo di poter andare al pronto soccorso per farsi medicare. Un caso di nonnismo che aveva provocato mesi fa un terremoto nella scuola sottufficiali della marina militare della Maddalena, dove un’allieva 28enne di Bari – imbarcata subito dopo i fatti sulla nave scuola Amerigo Vespucci – aveva denunciato di essere stata torturata dal capitano di corvetta e altri superiori per essere liberata da un anello che non voleva uscire dal suo dito. Per quel fatto ora ci sono sei indagati.

I fatti
La presunta vittima, il 30 ottobre 2018, chiede aiuto ai colleghi, dopo essersi accorta, che un anello in acciaio nel pollice le blocca il deflusso sanguigno. Sente dolore, il medico della Scuola sottufficiali la vede e la invita ad andare subito in ospedale. Invece, stando alla tesi del pm, il capitano di corvetta, Giovanni Vacca, 45 anni, di Porto Torres, diretto superiore dell’allieva, «fa sedere la giovane nel suo ufficio e decide di rimuovere direttamente l’anello». Vacca, sempre stando alle contestazioni di Gregorio Capasso, viene aiutato dai marescialli Catello Di Martino ed Emanuele Palagiano. I tre cercano di tagliare e rimuovere l’anello con seghetto e tronchesi, la ragazza sente dolore, chiede ai superiori di fermare l’operazione e di andare in ospedale, ma quando si alza dalla sedia, sostiene la Procura, viene presa «con decisione e fatta sedere nuovamente». I militari Salvatore Spanu, di Ozieri, e Salvatore Arena, di Messina, sono accusati, il primo di avere portato a Vacca la cassetta degli attrezzi, il secondo di avere versato acqua sull’anello per raffreddarlo. Il comandante della Scuola (all’epoca del fatto) Domenico Usai, è indagato, invece, perché, secondo il pm, non avrebbe denunciato subito il fatto, attendendo, per farlo, il gennaio 2019, dopo la presentazione della querela della vittima. L’utilizzo degli arnesi da officina per circa due ore, viene classificato come sevizie.
La difesa
Gli indagati sono difesi dagli avvocati Eduardo Boursier Niutta, Massimo De Martinis, Angelica Addessi e Brunilda Sanna Mucaj, che attendono di conoscere gli atti per le prime attività. La ricostruzione della Procura viene respinta dai militari sotto accusa. La Marina, peraltro, ha escluso qualsiasi atto di “nonnismo”.

La Procura di Tempio contesta al Comandante della scul’omessa denuncia di reato.

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