OPINIONI

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Pubblicato il 26/12/2014

MARINAI MILITARI FANNO A GARA PER FARSI FOTOGRAFARE CON SIGNORINA IMMIGRATA CHE PARTORISCE GRAZIE AL SERVIZIO DI RACCOLTA IN MARE ITALIANO

il Dente Avvelenato

PARMA- Un signorina che la Marina ha definito nigeriana, ma dai tratti somatici eritrei o somali, è stata raccolta insieme ad altri mille immigrati, che gli scafisti hanno portato, come da copione, a ridosso delle navi della operazione Triton, ex mare nostrum. La signorina , dicono, viaggiava con un figlio di 15 mesi e dichiara che ha lasciato in Algeria il marito con altri figli, che sembra siano tre. Siamo sicuri che il loro ricongiungimento sarà facilitato, come in altre decine di migliaia di casi. Niente in contrario, niente da scrivere contro: non vogliamo che sia proprio questa “migrante” considerata colpevole di alcunchè. Non è giusto. Mi chiedo, però: chi l’ha illusa che fosse meglio abbandonare il proprio paese, Lei così giovane, senza combattere per migliorarlo,lasciando agli occidentali l’onere delle interminabili e costosissime -e talvolta inutili- missioni internazionali?

EFFETTI COLLATERALI: I NOSTRI MARINAI CHE DIVENTANO “BAGNINI” D’ALTURA
Anche stavolta i militari italiani hanno fatto a gara per farsi fotografare con la signorina che aveva appena partorito (come da immagini pubblicate dalla Marina), il cui bambino è stato chiamato Salvatore.
Sembra che , in generale, i media facciano sentire i nostri marinai particolarmente orgogliosi del ruolo così poco militare che gli è stato assegnato; la RAI ha dedicato mesi orsono addirittura un documentario-film dedicato ad una orgogliosissima comandante di vascello, che ha volentieri interpretato il ruolo di eroina con sguardo commosso all’orizzone, sebbene fosse stata addestrata per ben altri ruoli e indossasse una uniforme , ovvero fosse al servizio armato per la protezione delle nostre acque territoriali.
Se facessimo polemica anche su questa nascita così “mediatica” e strappalacrime appariremnmo “cattivi” nei confronti della bella puerpera e dell’ altrettanto bel bambino cui auguriamo una vita sana e serena in Italia. Lasciamo ai lettori le valutazioni circa i costi e la opportunità di un uso così anomalo delle nostre navi da guerra.
Cosa dovremmo fare, noi italiani?
Una politica lungimirante avrebbe potuto aiutarli nel loro paese, scegliere di non bombardare capi di governo quando non si avevano alternative nè alimentare ed appoggiare le bande autoproclamatesi “primavere”; forse avremmo dovuto concentrare le attenzioni delle nostre forze armate su cosa sta accadendo in Italia.
La cronaca ci parla di una povera nazione, ormai assediata da microcriminalità dove gli extracomunitari sono il 65% degli autori ed il 35% dei detenuti, pur essendo il 10% della popolazione. I salvataggi rendono felici i giornalisti e i volontari a pagamento ma non i cittadini, soprattutto quelli esposti alla carenza di fondi sociali, erogati a piene mani per scopo di salvataggio e assistenza di stranieri.
“Tu non te poi immagginà quanto ce guadaggnamo cò stì immigrati. Nemmanco cò la droga se famo tutti stì sòrdi (moneta, non ipo-udenti, ndr) “.
Qualcuno ci guadagna. Di certo non la Marina, che raccoglie solo disapprovazione e irritazione dei cittadini, anche i più moderati. La gente perbene è assediata anche da scelte ripetutamente e sempre sbagliate. Dice Grillo che prima o poi si stuferà.

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