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Pubblicato il 21/09/2020

MAURICE DE TALLEYRAND: TRASFORMISTA E SPIONE AL SERVIZIO DEL POTERE

di Luca Fanetti

Charles Maurice de Talleyrand Perigord, I Principe di Benevento nasce nel 1754, in pieno Assolutismo quando sale al trono Luigi XVI e muore nel 1838 quando la restaurazione è ormai consolidata.

Fra queste due date va in scena in Francia la Rivoluzione, il Terrore Robespierrano, il Direttorio, il Consolato, la grande parentesi di Napoleone I e, per finire la restaurazione con l’insediamento di Luigi XVIII sul trono di Francia.

In questi 80 anni la storia d’Europa (e del mondo) cambia in maniera drastica: le idee della Rivoluzione attecchiranno negli stati invasi dalla potenza napoleonica e, assieme alla I rivoluzione industriale, saranno lo spartiacque fra ciò che fu e ciò che sarà.

In mezzo a questi sconvolgimenti epocali si stagliano delle figure gigantesche fra cui, indubbiamente, Talleyrand.

Ha servito come ministro degli esteri sotto il Re di Francia, durante le varie fasi della Rivoluzione, sotto Napoleone e infine, nuovamente, sotto la monarchia.

Durante la sua vita è stato chiamato in ogni modo: il diavolo zoppo (era zoppo per una caduta da bambino), banderuola, regicida (votò per la morte di Luigi XVI), il camaleonte, lo stregone della diplomazia ecc…

Ordinato sacerdote scala le gerarchie ecclesiastiche fino a divenire vescovo, durante la rivoluzione rinnega la chiesa per poi, sotto Napoleone, riavvicinarcisi.

Amava il lusso, le donne, il gioco d’azzardo, la ricchezza ma, sopratutto, amava il Potere e, per averlo, non si preoccupava di tradire, intrallazzare, ordire trame segrete, servire sotto diverse bandiere, spesso mentre serviva un governo prendeva contatti con coloro che volevano abbatterlo.

Aveva una rete immensa di confidenti, spie, cortigiane e si muoveva fra i vari salotti delle gran dame parigine dove, spesso, veniva decisa la politica e tessuti i vari intrighi.

Odiato e amato dal popolo, a seconda dei momenti, non esitava a divenire uomo di fiducia dei vari personaggi di spicco per poi abbandonarli o con il tradimento o, semplicemente, voltandogli le spalle.

Sapeva tutto di tutti e, per questo, dai suoi ‘’capi’’ (dai Re, ai rivoluzionari a Napoleone) era ritenuto indispensabile anche se era molto temuto e odiato.

Talleyrand, dopo la caduta del suo padrone più illustre, Napoleone Bonaparte, fu uno dei grandi padri della Restaurazione.

Un personaggio poliedrico, amato, odiato, trasformista ma sempre coerente nel seguire e servire ,fino al momento in cui la barca affondava, il Potere e sopratutto se stesso.

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