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Pubblicato il 13/02/2015

MEDICI “COMBAT” IN ADDESTRAMENTO DALLA MARINA A MASSAFRA

MASSAFRA – Prove di MEDEVAC sotto il fuoco nemico. Evacuazione di feriti gravi con medici addestrati

La salvezza dei soldati italiani feriti dal fuoco nemico nelle missioni internazionali dipende anche dalla tempestività e dall’efficacia dei soccorsi: è questo lo scopo che si poneva il corso di medicina di combattimento, attraverso una simulazione interforze nel campo militare di Massafra (Taranto), a cui ha assistito il comandante della Brigata San Marco, l’ammiraglio Rosario Walter Guerrisi insieme a una delegazione di osservatori Nato. Il corso della Marina militare, diretto dal capitano di vascello Fiorenzo Fracasso, è durato quattro settimane: «Il nostro obiettivo è formare ufficiali medici, infermieri e psicologi – spiega Fracasso – in grado di essere impiegati in qualsiasi tipo di situazione operativa. Indichiamo procedure che rispondono a standard internazionali, con azioni che avvengono grazie alla piena sintonia tra medici impiegati nel soccorso e la pattuglia militare».

Nel campo militare è stata riprodotta una azione di soccorso in contesto di guerra, con la chiamata della Quick reaction force (Qrf).
Dopo l’attacco del convoglio da parte dei nemici con mortaio e mine , sotto colpi nemici (con munizionamento a salve) e fumogeni,in un clima caotico e frastornante , avviene il soccorso ai feriti le cui condizioni gravi sono stare riprodotte grazie ad uno specifico matrucco per rendere realistica anche la figura del ferito. Entra in azione un team sanitario con una squadra armata di protezione ; Ai medici ed ai soccorritori vengono impartite le nozioni di movimento tattico, uso delle armi individuali, impiego di apparati radio, indoviduazione del codice di gravità e primo soccorso ; i più gravi vengono trasportati sull’elicottero della Marina verso gli ospedali da campo più vicini.
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