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Pubblicato il 05/11/2020

“MINI” INVASIONE CINESE IN NEPAL

Kathmandu (AsiaNews) – La Cina si è impadronita di una porzione di territorio nepalese lungo il confine himalayano. Lo scrive alla stampa Jeevan Bahadur Shahi, deputato del Nepali Congress, che ha spiegato che truppe cinesi hanno sconfinato per un chilometro e costruito nove strutture in calcestruzzo. L’area interessata è quella di Limi (distretto di Humla), alla frontiera con il Tibet.

Shai fa notare che 10 anni fa gli abitanti del luogo hanno realizzato una strada senza incontrare le obiezioni cinesi. Ora Pechino rivendica la piccola e impervia valle come propria. Egli e un altro esponente dell’opposizione sostengono che da maggio Pechino ha annesso decine di ettari di suolo nepalese.

Un portavoce del ministero nepalese degli Esteri ha smentito la denuncia, affermando che la Cina non ha “violato” il territorio nazionale e realizzato costruzioni all’interno del Nepal. Anche la controparte cinese respinge l’accusa e parla di “voci totalmente infondate”.

Kathmandu non ha dispute territoriali con Pechino, ma con l’India, che ha sempre avuto una forte influenza sulla politica nepalese. L’attuale governo nepalese, controllato dal Partito comunista, ha raffreddato però le relazioni con Delhi e favorito quelle con il gigante cinese.

La Cina è sempre più attiva nella regione himalayana. Schermaglie militari con le forze armate indiane, soprattutto lungo la frontiera provvisoria (Line of Actual Control, Lac) che divide il Ladakh indiano dal Tibet, si sono protratte per tutta l’estate. Secondo l’amministrazione Modi, grazie a questi scontri Pechino ha conquistato circa 300 kmq di territorio prima sotto controllo indiano.

Cina e India condividono un confine di 3.488 km nell’Himalaya, per il quale hanno combattuto un breve ma sanguinoso conflitto nel 1962. Delhi rivendica ampi settori dell’Aksai Chin (che i cinesi hanno ottenuto dal Pakistan); Pechino avanza pretese sullo Stato indiano dell’Arunachal Pradesh. Negli ultimi 45 anni le due Forze armate si sono fronteggiate diverse volte, senza registrare vittime fino ai combattimenti del giugno scorso.

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