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Pubblicato il 13/04/2016

MISSIONE MFO NEL SINAI: TORNANO A CASA UN PO’ DI SOLDATI EUROPEI ED AMERICANI E AUMENTA LA TECNOLOGIA

Gli Usa hanno inviato una lettera a Egitto e Israele per chiedere che le forze sul terreno della Multinational Force & Observers siano sostituite da sistemi di sorveglianza.

La missione internazionale Mfo (Multinational Force & Observers) dopo 38 anni di attività (nacque a seguito degli accordi trilaterali Usa – Egitto – Israele di Camp David del 17 settembre 1978), sarà più tecnologica e ridurrà lapresenza degli stati partecipanti, USA in testa. L’obiettivo è sostituire i militari dove possibile per liberare forze che potrebbero essere impiegate altrove ; dall’altra, adottare tecnologie innovative che permetteranno un monitoraggio dell’area più efficiente, a cairico delle stesse parti israeliane ed egiziane.Le novità riguarderebbero solo la componente terrestre di Mfo, ma si pensa ad una estensione anche quella aerea e navale. Fanno parte della Forza 13 nazioni: Australia, Canada, Colombia, Francia Isole Fiji, Italia, Norvegia, Nuova Zelanda, Repubblica Ceca, Ungheria, Olanda, Usa e Uruguay.

Per quanto riguarda il nostro paese, che in passato ha avuto la guida della missione con il generale paracadutista Roberto Martinelli, operano 78 militari della Marina militare, suddivisi tra Gruppo a terra, con compiti logistico-amministrativi e di supporto alla componente navale, e di almeno tre unità navali da pattugliamento costiero della classe Esploratore (attualmente P 405 Esploratore, P406 Sentinella e P407 Vedetta), che costituiscono il decimo Gruppo navale costiero (Comgrupnavcost 10) con sede presso il porto di Sharm El Sheikh.

Il compito principale dei pattugliatori costieri italiani, unica componente navale della Mfo, è quello di assicurare la libera navigazione ed il transito nello stretto di Tiran e nel Golfo di Aqabah, in aderenza a quanto previsto dall’articolo 5 del trattato di pace tra Egitto ed Israele, fornendo supporto navale alle operazioni della Forza. La missione tipo consiste nel pattugliare l’area di responsabilità, osservare e riportare il traffico marittimo/navale e dei velivoli militari e di segnalarne qualsiasi comportamento illecito. Inoltre le Unità svolgono altri compiti quali fornire supporto alle autorità locali nelle operazioni di ricerca e soccorso in mare e tutelare l’ambiente marino. Le navi del Decimo Gruppo Navale Costiero pattugliano le acque prospicienti la penisola del Sinai per oltre 200 giorni l’anno , mantenendo inoltre sempre almeno un’unità pronta a muovere in due ore. Dal 1982 ad oggi, le navi hanno percorso circa 500 mila miglia nautiche ed effettuato oltre140 mila ore di pattugliamento nello stretto di Tiran e nel Golfo di Aqabah

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