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Pubblicato il 09/07/2018

MORTE DI ALESSIO STIPCEVICH A BISMANTOVA- IL RESTO DEL CARLINO INTERVISTA PAOLO HAIM DIRETTORE DELLA BFU

«Ricerca estrema di adrenalina Più di così solo la roulette russa»

REGGIOEMILIA


REGGIO PRIMO PIANO pag. 3

«Ricerca estrema di adrenalina Più di così solo la roulette russa»

GLI IMPREVISTI «Gli atleti? Attentissimi Ma a volte basta una folata di vento a complicare tutto»
PAOLO HAIM, direttore della scuola di paracadutismo che ha sede al Campovolo di Reggio Emilia, 69 anni, istruttore espertissimo ed ex ufficiale della Folgore, parla chiaro: «Il ‘base-jump’ non è paracadutismo, è un altro sport. Se sport si vuole chiamare. È una ricerca drammatica di adrenalina. Dopo il ‘base’, a livello di pericolo c’è solo la roulette russa, per intenderci… Soprattutto se salti da superfici molto basse, dove non hai tempo di fare niente in caso di imprevisti, nessun margine d’errore». Haim, conosceva Alessio? «Lui era notissimo in Emilia. Molto conosciuto nell’ambito del base-jump, aveva molta esperienza». Che cos’è esattamente il base-jump? «È un tipo di lancio che non avviene da un aereo o un elicottero, ma da una superficie fissa: ponti, antenne, grattacieli, montagne, rupi. È un tipo di sport molto pericoloso. Se salti da cento metri, come credo sia avvenuto in questo caso, non hai spazio per fare alcuna manovra correttiva se hai un colpo di vento, ad esempio». Quali sono le cause che hanno potuto causare questa tragedia? «Una folata di vento o una grave piegatura della vela. Piegare male la vela, però, per i base-jumper è raro: hanno un’attenzione altissima. Anche perché non hanno una vela di riserva, non avrebbero nemmeno il tempo di aprirla. Il tempo e lo spazio di cui dispongono sono brevissimi. Il paracadute si deve aprire molto rapidamente e deve essere in asse, in modo che se hai la roccia dietro la schiena non faccia giri che ti portino a sbattere contro la parete. Mi dispiace molto, sono attonito per questa tragedia, ma vorrei chiarire un dettaglio… » Dica. «Per noi il base non è paracadutismo, è un altro sport. È una ricerca drammatica di adrenalina. Dopo il base c’è la roulette russa… Soprattutto se salti da superfici molto basse, dove non hai tempo di fare niente. Se salti da una montagna alta mille metri e qualcosa non va puoi allontanarti e cercare di aprire in sicurezza la vela. Da cento metri non hai alcun margine d’errore». Benedetta Salsi

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