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Pubblicato il 19/09/2019

NAPOLI- IL 17 SETTEMBRE ANPDI ED ESERCITO RICORDANO I CADUTI DI KABUL

Napoli, 17 settembre 2019. Si è svolta questa mattina a Napoli, presso il “giardino Valente” in via Consalvo, la cerimonia commemorativa in memoria delle vittime dell’attentato avvenuto il 17 settembre del 2009 a Kabul in Afghanistan nei confronti di militari dell’Esercito Italiano.
Le vittime furono sei paracadutisti della Brigata “Folgore”: Matteo Mureddu, Davide Ricchiuto, Gian Domenico Pistonami, Antonio Fortunato, Massimiliano Randino e Roberto Valente, Sergente Maggiore dell’Esercito e più anziano dei sei, alla cui memoria la città di Napoli ha voluto dedicare un monumento e uno slargo in via “Consalvo” dove vivono la moglie e il figlio.
Alla cerimonia, organizzata dall’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia sez. di Napoli, hanno partecipato diverse autorità civili e militari, provenienti anche dal Reparto di appartenenza di Roberto Valente, insieme ad amici e parenti del Sergente Maggiore.
La moglie Stefania e il figlio Simone hanno deposto una corona d’alloro al monumento intitolato al Sottufficiale accompagnati dal Comandante delle Forze Operative Sud, Generale di Corpo d’Armata Rosario Castellano, e dall’Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Napoli, Dottoressa Alessandra Clemente, che durante il suo intervento ha ringraziato l’Esercito per il lavoro che quotidianamente svolge sia in Italia che all’estero e ha sottolineato come anche da questi tragici eventi bisogna trarre gli stimoli per migliorare la società in cui viviamo, mettendo al centro di essa i valori umani che in molti casi contraddistinguono proprio i militari dell’Esercito: lealtà, altruismo e amore per ciò in cui si crede.
La cerimonia si è conclusa con la lettura della Preghiera del Paracadutista da parte di Simone, figlio dodicenne del Sergente Maggiore Valente, momento molto emozionante della cerimonia, che si è conclusa con un lungo e sentito applauso da parte delle tante persone che nel frattempo hanno affollato gli spazi intorno al giardino a dimostrazione del tanto affetto che i cittadini provano per gli uomini e le donne dell’Esercito Italiano.

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