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Pubblicato il 18/03/2014

NAVE MERCANTILE DELLA LINEA MESSINA “SALVATA” AL LARGO DELLA GUINEA DALLA MARINA ITALIANA

fonte Marina Militare

PARMA-Una operazione addestrativa di “salvataggio” del Jolly Bianco, un mercantile italiano di proprietà della Linea Messina, in navigazione da Napoli e Genova verso la west africa, con a bordo merci in container di esportatori italiani, è stata compiuta nei giorni scorsi al largo della Guinea.

La portaerei Cavour e la fregata Bergamini, supportate da due elicotteri (AB 212, EH 101) , hanno dato appoggio ad un battello che imbarcava un team di abbordaggio della Brigata Marina San Marco, pr simulare una operazione di salvataggio del mercantile italiano Jolly Bianco.

Si è trattato di un addestramento ad uno degli scenari che i nostri marinai possono incontrare durante la navigazione antipirateria.

“L’obiettivo finale di questa tipologia d’esercitazione è quello di riuscire a liberare l’equipaggio civile, protetto all’interno della cittadella ed ostaggio dei pirati, e ricreare le dovute condizioni di sicurezza”. La cittadella è una zona protetta, blindata, parte integrante della sovrastruttura delle navi mercantili.

Il Capitano di fregata Riccardo Leoni del 30° Gruppo Navale precisa che “la cittadella è di fondamentale importanza in quanto al suo interno c’è la presenza di un sistema di comunicazione tale da garantire informazioni preziose verso l’esterno per conoscere la modalità di attacco subito, il numero di pirati presenti a bordo ed eventuale tipologia di armamento in dotazione”.
In alcune cittadelle è presente anche un dispositivo di videosorveglianza per monitorare gli spostamenti dei pirati all’interno della nave assalita, in modo da fornire utili informazioni ai soccorritori.

In occasione dell’esercitazione l’azione è avvenuta in contemporanea dal cielo e dal mare, utilizzando la fregata Bergamini con il suo battello per l’inserzione degli uomini del San Marco dal mare, e gli elicotteri di Cavour ed Etna, per l’inserzione degli uomini del San Marco dal cielo, tramite fast-rope , e per assicurare la necessaria protezione dall’alto.


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