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Pubblicato il 27/12/2017

NIGER: MISSIONE NON COMBAT PER LA FOLGORE

Il capo di Stato maggiore della Difesa, Claudio Graziano, ha parlato di «alcune centinaia di uomini» che andranno in Niger con mansioni  non  di combattimento. il decreto  prevede fino a giugno  un contingente  ridotto di 120 uomini , per salire poi fino a un massimo di 470, ma non tutti contemporaneamente. La media annuale dovrebbe essere infatti di circa 250 soldati.

Ci sarà una riduzione del contingente schierato in Iraq al momento costituiton da 1.500 militari, 420 mezzi terrestri e 17 aerei. Lo  spostamento verso l’Africa e il Mediterraneo coincide con quelli che sono al momento gli interessi nazionali. I  primi a partire saranno i paracadutisti  della Folgore. Considerando che il 183mo, il Savoia ed il Logistico sono in Libano ed il 185mo art par  in Kosovo, i due Reggimenti  attualmente  in Italia e ”  pronti” sono il 186mo ed il 187mo.  Come sempre succede in questi casi,  tutti gli altri Reggimenti contribuiranno con aliquote  di rotazione.

Per le forze speciali  è   prevedibile un impiego del 185mo RRAO e- ovviamente- del Nono reggimento ColMoschin

 Paolo Gentiloni ha parlato di «consolidare quel Paese, contrastare il traffico degli esseri umani e il terrorismo». La missione internazionale, sotto l’egida dell’Onu, vede impegnata una forza di 5mila militari composta da soldati di Usa, Francia, Germania e di 5 Paesi africani.

Secondo il generale Graziano,«Il nostro contingente avrà il compito di addestrare le forze nigerine e renderle in grado di contrastare efficacemente il traffico di migranti ed il terrorismo». Un modulo operativo rodato nei ‘teatri’ iracheno e afghano, dove l’impegno principale è «preparare le forze locali a conservare la stabilità, a creare una capacità interna di mantenere la sicurezza». Inizialmente, gli italiani potrebbero lavorare nella capitale Niamey, accanto alle truppe francesi, già attive nell’area del Sahel con gli oltre 3mila militari dell’operazione «Barkhane». Nell’area si trovano, come detto, pure le forze armate di 5 ex colonie francesi (Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger). E non è escluso che altre nazioni europee, come Spagna o Germania, si aggreghino con propri contingenti.

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