CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

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Pubblicato il 30/12/2017

NON SI SCRIVE E NON SI PARLA DEI GRADITITSSSSSSSSSIMI OSPITI NON PAGANTI

CENSURA SUGLI STUPRI DI MASSA A COLONIA
La maggior parte delle persone indagate per i furti e le aggressioni sessuali avvenuti a Colonia la notte di Capodanno 2016/2017 sono dei rifugiati, ha detto all’Associated Press il magistrato che si occupa dell’inchiesta, Ulrich Bremer. le persone indagate sono in gran parte di cittadini marocchini, algerini o tunisini arrivati in Germania nel corso del 2015, mentre tre sono tedeschi.

da IL GIORNALE del 30 Dicembre
La tv tedesca censura i reati degli immigrati
Le aggressioni di Colonia sono state taciute per quattro giorni per non inquietare i tedeschi. Ma il pubblico protesta
Marianna Di Piazza

L’Ard, primo canale televisivo pubblico tedesco, omette le notizie per non allarmare la gente. Dopo aver taciuto per quattro giorni le aggressioni di Colonia nella notte di San Silvestro del 2015, il canale ci ricasca.

Questa volta, l’Ard non ha riportato la notizia di un omicidio commesso da un ragazzo afgano, il 27 dicembre. L’immigrato 15enne ha ucciso per gelosia a pugnalate una coetanea in un supermarket di Kandel, paese di 10mila abitanti, in Renania-Palatinato. La censura ha provocato le proteste degli utenti. I responsabili dell’ Ard si sono subito giustificati: non si è trattato di censura, per noi era un delitto passionale per motivi privati, di cui non diamo mai notizia.

L’Ard censura così i reati degli immigrati per non inquietare i tedeschi. Ma il pubblico non gradisce. Dopo Colonia, infatti l’indice di credibilità del canale è crollato dal 75% al 41% e la ripresa è stata lenta.



Da CongedatiFolgore.com
GIORNALISTI ITALIANI: ATTENTI A COME SCRIVETE

Chi entra clandestinamente in Italia non va chiamato clandestino. L’ordine dei giornalisti impone vocaboli più rispettosi, come «migrante irregolare», o «richiedente asilo», «rifugiato», «beneficiario di protezione umanitaria», «vittima della tratta», «migrante», o nel caso «migrante irregolare».

Non è corretto il titolo “clandestino arrestato”, ma va scritto «migrante irregolare» oppure «richiedente asilo fermato con pistola e proiettili». «Un extracomunitario scippa la borsetta con 700 euro a signora di 70 anni» ( Reggio Emilia)? Si deve scrivere «Un migrante scippa la borsetta», o anche «Un beneficiario di protezione umanitaria scippa una settantenne». L’Ordine dei giornalisti, in sinergia con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ( Laura Boldrini ne era portavoce), ha stabilito un «Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti», con allegato un glossario delle parole da usare e una spiegazione su quelle da non usare più perché razziste. Se violate, possono costare un procedimento disciplinare che può concludersi anche con la sospensione, o in casi estremi con la radiazione.

«Lo stesso termine “extracomunitario” può non essere appropriato – si legge nella circolare dell’Odg. Devono essere evitate espressioni che hanno valenza dispregiativa come ad esempio “Vu’ cumprà”. Anche il termine “clandestino” può avere valenza negativa e ingenerare allarme sociale, risultando perciò improprio.

L’Ordine invita anche a non usare il termine «zingaro», e nemmeno «nomadi», perché si riferisce a popolazione che spesso non sono più nomadi, ma stanziali, e finisce con il ghettizzarli linguisticamente. L’Ordine sconsiglia anche la parola rom , a meno che non si conosca con precisione il loro ceppo, perché potrebbero essere Sinti, oppure Camminanti, e non Rom.
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