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Pubblicato il 11/05/2014

NOTIZIE DALLA REDAZIONE SUD


CAPUA

L’Ordinario militare, Mons. Marcianò, alla Cattedrale di Capua impartisce la cresima a numerosi volontari

CAPUA – Lunedì 12 maggio 2014, presso la Caserma “Oreste Salomone” di Via Brezza a Capua, il Raggruppamento Unità Addestrativa (R.U.A.) riceverà la visita dell’Ordinario Militare d’Italia, Monsignor Santo Marcianò. Nella stessa giornata, presso la Cattedrale cittadina di Santa Maria Assunta, l’alto prelato impartirà il Sacramento della Cresima ad un nutrito gruppo di Volontari in Ferma Prefissata di un anno (VFP1) appartenente al 1° blocco del 2014, nonché del Carcere Militare di Santa Maria Capua Vetere. Alla solenne liturgia eucaristica, che sarà concelebrata dal Cappellano Militare del RUA, don Gianni Ciorra, presenzierà anche il Generale di Brigata Gabriele Toscani de Col, comandante del RUA, ed il Sindaco della Città di Capua, dr. Carmine Antropoli. La cultura della Fede è stata e sarà sempre un elemento pregnante della formazione di base dei giovani soldati, qualunque sia il loro ruolo di appartenenza. I giovani cresimandi sono giunti al Sacramento della “Confermazione” dopo aver seguito una preparazione spirituale mirata ed attenta, grazie all’opera preziosa del cappellano militare don Gianni Ciorra, a cui è affidato l’obiettivo della cura spirituale dei militari. Tutto questo secondo il principio ormai riconosciuto che vuole “l’operatività nella spiritualità”, in base al quale ogni sforzo attuato per lo svolgimento di una missione operativa, è sempre sostenuto da una convinta forza spirituale, ispirata al giuramento prestato di fedeltà alla Repubblica Italiana ma anche ai principi di sacralità della vita umana. Ma quale è il significato dell’amministrazione della Santa Cresima in una Caserma Militare? Il 19 novembre 2000, in occasione del Giubileo dei militari, San Giovanni Paolo II, nella sua omelia diceva rivolgendosi ai militari presenti a San Pietro: “Chi meglio di voi, carissimi militari, ragazzi e ragazze, può rendere testimonianza circa la violenza e le forze disgregatrici del male presenti nel mondo? Voi lottate ogni giorno contro di esse: siete infatti chiamati a difendere i deboli, a tutelare gli onesti, a favorire la pacifica convivenza dei popoli. A ciascuno di voi si addice il ruolo di sentinella, che guarda lontano per scongiurare il pericolo e promuovere dappertutto la Giustizia e la Pace”. Questi valori trovano nel Soldato dell’Esercito un significato ancora più alto ed una convinzione fortemente radicata, che gli deriva proprio dalla particolare condizione ambientale in cui è chiamato ad operare.


CAPUA

Alla memoria del barone Amedeo Guillet sarà intitolata strada vicino alla caserma Salomone

CAPUA – Finalmente la Città di Capua ha deciso di dedicare alla memoria del barone Amedeo Guillet, l’intitolazione di una strada comunale. All’ufficiale e diplomatico italiano, nato da una nobile famiglia piemontese e capuana di origine sabauda, sarà intestato un tratto della Strada Provinciale per Brezza che passa vicino alla Caserma “Oreste Salomone”, sede del Raggruppamento Unità Addestrative (R.U.A.). La proposta muove dalla Giunta Municipale capuana, che intende riconoscere i meriti, le virtù umane e professionali del barone Amedeo Guillet, compianto concittadino. “La città è grata a questo pregiatissimo e virtuoso protagonista della storia capuana”, ha evidenziato il sindaco Carmine Antropoli, che ha poi aggiunto, concludendo: “Il loro esempio di vita costituisce, di certo, un modello di aspirazione sociale cui dovrebbe essere rivolta la condotta civica e umana di ogni individuo”. Amedeo Guillet, barone, le cui ceneri sono deposte nella cappella di famiglia presso il cimitero capuano, nasce a Piacenza nel 1909 da nobile famiglia di origine piemontese e capuana, di salde tradizioni militari (uno zio, anche lui di nome Amedeo, generale d’armata, fu un eroe della prima guerra mondiale). Il 20 giugno 2000 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria dalla città di Capua che egli definì “altamente ambita”. Il 7 maggio 2012 al Cinema Odeon di Firenze è stato rappresentato il film sulla sua vita, che è stata estremamente avventurosa, che ha combattuto per l’onore del Re e della Patria come Ufficiale di Cavalleria nelle operazioni militari che il Regio Esercito Italiano svolse in Spagna, in Etiopia ed in Italia, partecipando alla Campagna d’Italia degli Alleati nel 1943-45. Successivamente, non avendo voluto tradire il suo giuramento di fedeltà come Ufficiale al Re, ha pur tuttavia continuato a servire la Patria, come diplomatico, terminando la sua carriera quale Ambasciatore italiano in India. Il Barone Amedeo Guillet è stato un ufficiale di Cavalleria che ha combattuto con tanto coraggio e tanta abnegazione, così da meritarsi l’ammirazione e la stima del nemico britannico in Etiopia considerandolo un esempio impareggiabile di ciò che dovrebbe essere un Ufficiale del Re. Il cortometraggio fa anche vedere un ricevimento dato a Londra ad Amedeo Guillet dagli Ufficiali britannici già suoi avversari in Eritrea. Il lungometraggio fa vedere quanto ancora oggi le popolazioni eritree siano grate, ricordino e riconoscano l’importanza del periodo del dominio italiano in Eritrea. La figura di Guillet esce da questo documentario, se possibile, ancora ingrandita. Il coraggio con cui non accettò la resa italiana in Etiopia e continuò a combattere gli Inglesi, conosciuto come “Comandante Diavolo”, arrecando loro parecchie noie e difficoltà e facendolo in condizione di una inferiorità incredibile, vivendo certamente in modo totalmente diverso da quello a cui era abituato, sono esempi che oggi andrebbero continuamente ricordati.
Dalla redazione Sud, Nunzio De Pinto


UNA POESIA IN VERNACOLO NAPOLETANO PER LA FESTA DELLLA MAMMA
Chiudiamo le notizie dal “sud” con una paesia che Nunzio De Pinto cin invia, sperando che qualche lettore del “nord” voglia pareggiare con un pensiero per la Mamma, nel giorno della sua Festa.

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