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Pubblicato il 14/09/2015

NOTIZIE DALLA UNGHERIA

GRIPEN UNGHERESI INTERCETTANO ANTONOV 26 SUL BALTICO




Redazione Sopron FM
La notizia é stata diffusa ieri da fonti del Ministero della Difesa Ungherese, ma ha avuto poco risalto essendo tutto l’apparato mediatico concentrato sulla crisi migratoria.
Lo scorso 11 settembre intorno alle 18.30 due cacciabombardieri JAS-39 Gripen dell’Aviazione Militare magiara hanno risposto all’allerta del comando aereo NATO in Germania per uno „scramble” a seguito dell’individuazione di un aereo non identificato, in volo sul Baltico.
Decollati immediatamente i due caccia hanno intercettato e riaccompagnato un Antonov-AN 26.In assenza di dettagli é logico supporre un’incursione SIGINT Russa. La missione per la protezione dello spazio aereo dei paesi baltici, che non hanno aerei da caccia, vede la partecipazione di quattro Gripen ungheresi e di 80 militari.

Vedi il video con la simulazione
http://www.honvedelem.hu/cikk/53043_eles_riasztas_elfogassal


OLTRE 4000 SOLDATI PER PATTUGLIARE I CONFINI. EMERGE IL RUOLO STRATEGICO DELLA UNGHERIA
Intanto prosegue lo schieramento della Honvéd nell’ambito della gestione dell’ondata migratoria. Il transito irregolare dei migranti che rifiutano la registrazione el’accompagnamento nei centri di accoglienza é proseguito negli ultimi giorni toccando il picco di 4000 unitá. La risposta del ministero della difesa é proprio di 4200 militari, circa un soldato per ogni persona che cerca di attraversare il confine. La gestione é ovviamente problematica, in quanto il rifiuto di sottoporsi ai controlli rende difficile anche il sostegno materiale e sanitario, che pure non é mancato e vede o schieramento di dell’Ordine di Malta ungherese e della Croce Rossa.
I militari hanno provveduto all’interruzione delle linee ferroviarie con la Serbia installando cancelli mobili, e secondo il ministero della difesa tutto sará pronto per il giorno 15, in cui entrerá in vigore il divieto di ingresso illegale e l’attuazione dei respingimenti.
Nella foto vediamo il ministro della difesa Simicskó in una visita al confine Serbo. I militari avranno equipaggiamenti adatti all’uso di polizia, usati in Kossovo anche dal contingente ungherese che nell’ambito della missione vi svolge frequenti addestramenti.
Si continua intanto a parlare della riserva come forza ideale per il supporto alle forze dell’ordine, un tema di sicuro interesse per tutti i paesi dell’Alleaanza Atlantica dove il controllo del territorio torna ad essere di attualitá. L’Ungheria ha acquisito un ruolo strategico non indifferente per la NATO, quindi la ripartizione delle forze deve svolgersi senza compromissione della prontezza operativa delle forze convenzionali.
La vicina crisi Ucraina, di cui i media sembrano essersi dimenticati, vede il coinvolgimento di circa 200.000 ungheresi, la piú grande minoranza in Ucraina, nella regione della Transcarpazia (che l’Ungheria perse dopo la Prima Guerra Mondiale). In caso escalation é prevedibile che molti di questi ungheresi, che hanno in larga parte anche la doppia cittadinanza, cerchino l’aiuto del governo di Budapest, che é giá intervenuto piú volte con azioni di sostegno umanitario assieme alle ONLUS laiche e religiose. Lo stato magiaro deve quindi tenersi pronto a soccorrere anche i connazionali oltreconfine, un fatto di cui nessuno pare tener conto nell’attuale scenario.
Nei prossimi giorni cercheremo di fornire dettagli e impressioni sugli sviluppi della situazione.

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