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Pubblicato il 26/06/2014

OFFENSIVA TALEBANA A HELMAND: QUATTRO DISTRETTI IN LORO MANI, SINCRONIZZATI CON ISIS IRAQENO?

Impossibile distinguere gli interessi dei narcotrafficanti e contrabbandieri da quelli della avanza ismaica terrorista

HELMAND- Oltre 100 talebani uccisi, una sessantina di vittime tra civili e soldati afghani, fino a 20mila persone sfollate per un totale di duemila famiglie: sono impressionanti i numeri della maxi-offensiva che da più di cinque giorni i talebani hanno lanciato nella tormentata provincia di Helmand, nel sud dell’Afghanistan, con un impatto che investe direttamente l’esercito afghano.Gli insorti mirano ad assicurarsi il controllo di quattro distretti di questa provincia, un territorio in gran parte nelle loro mani e dove a maggio si sono ritirate le truppe statunitensi. Prima di loro nell’area stazionavano le truppe britanniche.In un’offensiva che ricorda in parallelo quella dei jihadisti dell’Isis in Iraq, in cinque giorni di accesi scontri nei distretti di Sangin, Nowzad, Kajaki e Musa Qala – hanno riferito fonti ufficiali citate dalla Bbc online e dalla France Presse – «almeno 800 talebani si stanno scontrando con l’esercito» di Kabul. «Più di un centinaio di combattenti hanno però trovato la morte». Stessa sorte per una «quarantina di civili – tra cui si contano anche donne e bambini – e per almeno altri 21 soldati», ha precisato Omar Zwak, portavoce del governatore di Helmand. Di certo c’è che la situazione nel Paese è drammatica. Il transito dei veicoli e delle persone sulle strade che collegano i villaggi della provincia è reso pericoloso anche per la presenza di congegni esplosivi piazzati dagli insorti.Il ministero dell’Interno ha confermato la vasta offensiva dei talebani, ma ha sottolineato che le forze di Kabul continuano a controllare la maggior parte del territorio e che dei rinforzi sono stati inviati. I talebani da parte loro hanno minimizzato le perdite, parlando di soli due combattenti uccisi. Ma stando alla Bbc, al momento non è possibile tracciare un bilancio preciso sulle perdite di entrambi gli schieramenti. L’offensiva dei talebani cade in un momento delicato per l’Afghanistan. Entro la fine dell’anno la Forza internazionale sotto comando Nato (Isaf) dovrà lasciare il Paese. La comunità internazionale è particolarmente preoccupata anche per la situazione politica interna del Paese dopo le frodi che hanno investito il recente ballottaggio delle elezioni presidenziali. Intanto il presidente americano, Barack Obama, ha nominato il generale John Campbell nuovo comandante delle truppe Usa e di quelle della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) in Afghanistan. Citando un annuncio del Segretario alla Difesa, Chuck Hagel, a Washington, l’agenzia di stampa Pajhwok a Kabul ricorda come Campbell, già capo delle forze Usa e Isaf nell’est afghano, sostituirà il generale Joseph Dunford.

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