OPINIONI

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Pubblicato il 24/11/2020

OGNI VOLTA CHE USIAMO UNA PAROLA INGLESE NE UCCIDIAMO UNA ITALIANA

Il Dente Avvelenato

La metastasi della mediocrità si diffonde più del Covid. E’ una malattia culturale che fa usare parole-tormentone inglesi e italiane senza alcuna “resistenza” culturale, senza attingere ad alcun serbatoio di buone letture italiane.
Chi infarcisce di parole anglofone i suoi sgangherati discorsi e gli scritti , è certo di essere più moderno, più comprensibile ai coglioni come lui e ogni volta che ne pronuncerà una, si guarderà intorno compiaciuto, quasi a dire “vedete come sono moderno?”
Le parole italianicide dilagano anche anche su documenti del parlamento , delle forze armate , degli enti pubblici: governance, Drive trough, cash back, care givers, players, smart working, welfare, “turn around” , screennare e l’accidente che se li piglia.

Sono parole ( e sono italioti) assassini dell’italiano, perchè ogni volta che usano ( usiamo) inutilmente una parola inglese al posto della corrispondente in lingua patria, la uccideremo, facendola uscire per sempre dal nostro vocabolario. Qualche volta una parola inglese ci può stare, ma raramente e sempre virgolettata,possibilmente. Tra le tante invasioni, questa sembrerebbe la meno grave, ma è, al contrario, la cartina al tornasole dell’impoverimento culturale , ovvero della capacità di spiegare, descrivere, convincere, essere originali e chiari nell’esprimere concetti. Povero Dante, di cui ricorre il 700mo!
Il mio professore di Filosofia diceva in classe: “chi conosce mille parole vincerà su quello che ne conosce solo cinquecento”. Si riferiva alla lingua italiana, ovviamente.
Ora il vocabolario-gramigna è quello simil italinglese, pure storpiato.
Delle parole straniere che usano, certi coglioni non ne conoscono nemmeno il significato. E’ un “vairus” : Capisciammè.

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