CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 11/03/2021

ORINANO SU UNA GAZZELLA DEI CARABINIERI . IL GIUDICE “NON E’ REATO”

RIMINI – Tre teppisti che la stampa chiama “ragazzini”, tra i 15 e i 17 anni,erano stati indagati per vilipendio alle forze dell’ordine. I carabinieri hanno trovato anche filmati su internet dove usavano armi giocattolo perfette riproduzioni di quelle vere per recitare la parte dei camorristi . Il giudice per i minori di Bologna ha chiesto l’archiviazione perchè “tale immagine per quanto espressione di un atteggiamento censurabile di mancanza di rispetto e di educazione, va presa come uno scherzo di cattivo gusto, una bravata”.

La segreteria regionale del Nuovo sindacato carabinieri, per bocca del segretario generale Armando De Angelis, «legge con profonda preoccupazione e sgomento la formula» usata dal pubblico ministero. « Non si comprende come l’azione di urinare sopra una vettura dei carabinieri e divulgarla in modo chiaramente denigratorio, possa essere sminuita tanto da considerarla una mera ‘bravata’». Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia : «Inaudito, inaccettabile e diseducativo ritenere una semplice bravata un’offesa così plateale all’Arma è una decisione che offende il diritto e il buonsenso, e fa passare il preoccupante messaggio che si possono impunemente denigrare le forze dell’ordine. La Procura dei minorenni di Bologna non ha reso un buon servizio nè allo Stato, nè ai ragazzi protagonisti di un oltraggio inqualificabile, non certo uno scherzo di cattivo gusto».

Il procuratore per i minorenni di Bologna, Silvia Marzocchi: «I fatti si sono svolti tutti online, le offese alla polizia in assenza delle persone fisiche non possono costituire nè oltraggio nè vilipendio, delitto riservato dalla legge alle sole forze armate. Quanto al gesto riguardante l’auto dei carabinieri, le indagini svolte e le dichiarazioni rese dal minore nell’interrogatorio hanno portato a ritenere che mancassero gli elementi necessari per configurare il delitto di vilipendio. Rimane la condanna di un gesto esecrabile.

Leggi anche