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Pubblicato il 30/01/2015

PALAZZO BARBERINI A ROMA: VIA I MILITARI

ROMA- “Dopo la Reggia di Caserta, anche Palazzo Barberini è tornano a disposizione della collettività”. Ad affermarlo il Ministro della Difesa, Roberta Pinotti, in occasione della firma dell’accordo sulla restituzione degli spazi dell’ala sud del primo piano dello stesso Palazzo Barberini, siglato oggi con il Ministro Franceschini nella sala del Trono della Galleria Nazionale di Arte Antica di Palazzo Barberini. Il Palazzo è sede del circolo ufficiali della Capitale

“Come avevo indicato nelle linee programmatiche del mio Dicastero, oggi si compie un ulteriore passo per mettere a disposizione dei cittadini palazzi, strutture e beni che non sono essenziali per le attività della Difesa” ha aggiunto il Ministro, sottolineando che lo scorso anno sono stati dismessi 103 immobili e che recentemente è stata avviata la vendita di 643 alloggi. Con il protocollo firmato oggi, la Difesa restituisce ai Beni Culturali i locali del piano nobile di Palazzo Barberini per gli utilizzi museali, realizzando, nel contempo, importanti opere di messa a norma indispensabili per l’apertura al pubblico delle aree interessate.

In sintesi si conclude l’affidamento di alcune sale di Palazzo Barberini alla Galleria d’Arte, dando via di fatto alla campagna di restauro che renderà fruibile al pubblico il palazzo nella sua interezza. Il palazzo, costruito nel periodo 1625-1633 e acquisito dallo Stato Italiano dopo la seconda guerra mondiale, sin dal 1934 ha visto la coabitazione fra Galleria d’Arte Antica e Circolo delle Forze Armate. L’accordo ridisegna, ottimizzandola, la condivisione di spazi e finalità tra i due Dicasteri, già sancita dal precedente accordo del 2 dicembre 2005 e più volte oggetto di attenzione dei vari Ministri che si sono succeduti, in particolare, nel 2008, dall’allora Ministro della Difesa Arturo Parisi. Per le esigenze di alta rappresentanza, la Difesa potrà utilizzare per 40 giorni all’anno i locali, comprensivi dell’ulteriore spazio costituito dalla “Sala dei Marmi”. La firma odierna rientra nell’ambito della valorizzazione e della dismissione degli immobili dello Stato, che vede nelle sinergie tra enti diversi l’attuazione concreta di iniziative per fornire ai cittadini servizi di eccellenza evitando sprechi.

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