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Pubblicato il 28/09/2014

PARACADUTISMO AD ACQUI TERME: GLI ABITANTI NON VOGLIONO L’AEREO SOPRA LE TESTE

ACQUI TERME-Evitate di passare con l’aereo sul centro abitato». È la richiesta di un gruppo di cittadini di Strevi ai piloti degli aerei che utilizzano la vicina aviosuperficie di Acqui, in regione Barbato. Se nel mese di agosto l’attività paracadutistica è stata praticamente nulla, in quanto i lanci sono stati effettuati a Marina di Cecina, in Toscana, la ripresa delle attività nel mese di settembre ha determinato nuovamente una levata di scudi da chi è infastidito dal rumore dei motori degli aerei.

Spiega un gruppo di abitanti, pronti a dare vita a un comitato: «Non abbiamo nulla contro l’attività che viene svolta all’aviosuperficie, ma riteniamo che se si riuscisse a evitare il rumore sarebbe una cosa sicuramente auspicata da tutti». Nel frattempo, gli abitanti che protestano contro il passaggio degli aerei si sono rivolti ai carabinieri della stazione di Rivalta Bormida e stanno acquisendo filmati che verranno prossimamente inviati all’Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile.

Un’attività, quella paracadutistica, che si svolge prevalentemente nei fine settimana all’aviosuperficie di Acqui e che attira decine di appassionati provenienti da tutto il Nord Italia.

Da quest’anno, il Comune di Acqui ha cessato di erogare il contributo annuale per l’affitto dell’aviosuperficie e quindi tutte le spese sono e a carico di chi svolge attività aeronautica e di paracadutismo.

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