Pubblicato il 07/01/2021
PARACADUTISTA DECEDUTO A SEGUITO DI INCIDENTE COL PARACADUTE : I PARENTI RESPINGONO LA RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE
Al termine delle indagini preliminare la Procura ha chiesto l’archiviazione sulla base di una consulenza tecnica che ha attribuito l’incidente unicamente ad una concatenazione di errori umani da parte di Carone. Una conclusione non condivisa dai familiari della vittima, assistiti dai legali dello Studio3A-Valore. Secondo il consulente della famiglia, “la preparazione di Carone era ancora lacunosa e non gli si sarebbe dovuto consentire di lanciarsi”.
Il 14 gennaio ci sarà il confronto dinanzi al gip del Tribunale di Potenza l’opposizione alla richiesta di archiviazione sulla morte del paracadutista 45enne di Bari Francesco Carone, deceduto il 4 agosto 2019 dopo un lancio con paracadute.
L’incidente avvenne nell’avio-superficie “Falcone” di Gaudiano di Lavello (Potenza). La pm lucana Maria Cristina Gargiulo ha iscritto nel registro degli indagati tre persone con l’accusa di omicidio colposo in concorso: il direttore della scuola di paracadutismo dell’Associazione Fly Zone frequentata dalla vittima, il direttore di lancio e l’istruttore del corso.
Sarà il gip a decidere se archiviare definitivamente il fascicolo o se disporre un supplemento d’indagine “sull’adeguatezza delle pratiche di insegnamento, la verifica della ritualità dell’esito favorevole del corso e del rilascio consenso al lancio e delle responsabilità di tutti i soggetti coinvolti in tali pratiche, e la valutazione della condotta tenuta dai soggetti che potevano intervenire per impedire a Carone il lancio fatale”.
