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Pubblicato il 14/04/2021

PARACADUTISTA TIZIANO CELONI MORTO AL CAPAR: OMICIDIO COLPOSO PER UN CAPORALMAGGIORE

Tiziano Celoni originario di Viterbo, 27enne che era un parà in fermo permanente alla Gamerra di Pisa.
Fu trovato agonizzante sulla branda nella tarda mattinata del 10 novembre 2017. Inutili i soccorsi. Celoni era a Pisa da metà settembre, per un corso di addestramento



LA NAZIONE PISA pag. 8
Parà morto in caserma Svolta durante il processo

Pm cambia il titolo di reato per il più anziano dei commilitoni: omicidio colposo
Per gli altri due a giudizio la contestazione resta l’omissione di soccorso

di Carlo Baroni

PISA È all’esito del confronto tra consulenti e dalla possibilità, emersa in aula, che per il militare ci fossero «ragionevoli possibilità di avere salva la vita se fossero stati chiamati i soccorsi», che il pubblico ministero ha chiesto e ottenuto un cambio dell’imputazione per uno dei tre commilitoni a processo.
Ovvero il più alto in grado che, ai sensi della disciplina militare in materia, avrebbe avuto l’obbligo di vigliare e procedere di conseguenza, davanti ad un soggetto, che con evidenza avrebbe necessitato di cure mediche.
Da qui, si apprende, la contestazione dell’omicidio colposo.
Sotto la lente le cause e le circostanze della morte di Tiziano Celoni originario di Viterbo, 27enne che era un parà in fermo permanente alla Gamerra di Pisa.
Fu trovato agonizzante sulla branda nella tarda mattinata del 10 novembre 2017. Inutili i soccorsi. Celoni era a Pisa da metà settembre, per un corso di addestramento. Tre suoi commilitoni sono finiti a giudizio – ed hanno optato per il rito abbreviato – perché secondo l’accusa non lo aiutarono quando stava male e si sarebbe potuto salvare. Ma ieri per uno di loro, il più anziano e più alto in grado, F T (difeso dagli avvocati Francesca Baregi e Gabriella Cirillo), c’è stato il cambio dell’ipotesi di reato.


Invece per A S e A F (tutelati da Isabella Martini) la contestazione resta quella iniziale. La madre della vittima è seguita dal penalista Max Giordano Marescalchi e il padre da Muriel Petrucci. Il giudice ha quindi fissato un’altra udienza che si terrà entro aprile nella quale i difensori di T formalizzeranno – dopo aver chiesto i termini a difesa – con quale rito intendano procedere. Cosa accadde al giovane parà morto sulla sua branda? Le prime risposte furono date dall’autopsia: secondo i risultati, il militare aveva ingerito alcol ed assunto eroina.

Un mix che lo avrebbe reso privo di conoscenza. Un soccorso immediato, è la tesi dalla Procura di Pisa, gli avrebbe salvato la vita e invece sarebbe stato lasciato sulla branda. Ma in quali circostanze e con quali modalità l’avrebbe assunta, e, quando? Aspetti che sono stati affrontati ieri dai consulenti delle parti alla luce degli accertamenti emersi delle indagini medico legali. Celoni aveva passato la notte fuori dalla caserma nella quale aveva l’obbligo di dormire. Secondo quanto è stato ricostruito, anche attraverso video, il giovane sarebbe stato fuori dalla Gamerra con T che, a un certo punto, sarebbe andato a chiamare F e S che lo avrebbero aiutato a portare Celoni dentro la caserma lasciandolo sulla branda. Secondo la Procura i tre poi se ne andarono. Passano diverse ore. Intorno alle 13.30 sarebbe stato Fracassi a trovare Celoni molto grave. Il medico dell’ambulanza fece il possibile, ma non ci fu nulla da fare.

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