CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 04/11/2019

PARMA- AL GENERALE DI C.A. CARABINIERI ROSARIO AIOSA IL PREMIO “UNA VITA PER LA PATRIA”

Sabato 9 novembre 2019, al Palazzo Ducale di Parma sede del Comando Provinciale dei Carabinieri, si terrà la quarta edizione del Premio nazionale “Una vita per la Patria” istituito dalla Associazione Nazionale Mutilati Invalidi di Guerra (Sezione di Parma) e dalla Associazione culturale “Libertà Parmigiana” il cui motore è Pino Agnetti. A essere premiato quest’anno sarà il Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri Rosario Aiosa, originario della Spezia e Medaglia d’Oro al Valor Militare.
La cerimonia sarà aperta dal Col. Salvatore Altavilla, Comandante Provinciale dei Carabinieri. Seguiranno gli interventi del Vice Presidente dell’A.N.M.I.G. di Parma, Stefano Bianchi, e del Presidente di “Libertà Parmigiana” Pino Agnetti. Dopo la premiazione, prenderà la parola il premiato.
Nelle edizioni precedenti il Premio, nato per rendere omaggio a quanti vestendo la divisa si sono sacrificati per la Patria, è andato al Primo Maresciallo dell’Esercito Simone Careddu, al Vice Brigadiere dei Carabinieri Vincenzo Cuccia e al Ten. Col. dell’Esercito Italiano Gianfranco Paglia, Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Il generale Aiosa è stato commissario generale per le onoranze ai Caduti, organismo alle dirette diendenze del Ministro della Difesa; grazie a Lui il progetto El Alamein ha potuto incrementare notevolmente le attività di relazione scientifica con il Sacrario di El Alamein. Lo stesso Aiosa ha consentito di portare a termine la “Operazione Tricolore”. Una volta in Ausiliaria, il generale Aiosa ha donato il suo Tricolore che ha sventolato ad El Alamein alla sezione ANPDI di Ancona, cui è iscritto da sempre. La fotro sopra lo ritrae ( al centro), il giorno della donazione.



Motivazione della Medaglia d’Oro al Generale Aiosa

“Comandante di compagnia distaccata, organizzava con estrema rapidità e capeggiava, nottetempo, con sicura competenza, servizio inteso alla identificazione di sei persone sospette, rivelatesi, all’atto del controllo, pericolosissimi delinquenti, che non esitavano a far uso delle armi. Postosi all’inseguimento, con altri militari, di quattro dei criminali datisi alla fuga, veniva da uno di essi fatto segno, proditoriamente, a colpi di pistola. Benché gravemente ferito, con estrema decisione reagiva col fuoco della propria pistola, ferendo mortalmente l’aggressore. Noncurante delle lesioni riportate, disponeva, quindi, per il trasporto in ospedale di altri militari colpiti e, prima di consentire il proprio ricovero, trasmetteva, via radio, al comando superiore notizie che consentivano, nel proseguo delle operazioni, l’eliminazione della intera organizzazione criminale. Fulgido esempio di spirito di sacrificio, attaccamento al servizio, cosciente sprezzo del pericolo, nobile altruismo”.
Porto S. Giorgio (Ascoli Piceno), 18 maggio 1977

Leggi anche