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Pubblicato il 04/02/2019

PARMA- ANPI NEGA LE FOIBE . SALVINI : VIA I FINANZIAMENTI A CHI NEGA LE STRAGI COMUNISTE

La associazione dei partigiani italiani ANPI nega l’esistenza delle Foibe. Lo ha fatto a Rovigo e lo farà a Parma con iniziative che provocheranno di sicuro polemiche:
A Parma parlerà Sandi Volk, in una conferenza dal titolo “I morti delle foibe riconosciuti dalla legge: 354, quasi tutti delle forze armate dell’Italia fascista”. Nel programma anche una serie di letture di “testimonianze di antifascisti e partigiani”.

Verranno proiettati due video negazionisti o, nella migliore delle ipotesi, giustificazionisti ”La foiba di Basovizza: un falso storico” di Alessandra Kersevan e ”Norma Cossetto: un caso tutt’altro che chiaro” di Claudia Cernigoi. Entrambi sono autori del sito ’10 febbraio 1947′, sul quale tra l’altro si legge che il convegno in questione è – recita il manifesto- a cura del Comitato Antifascista Antimperialista e per la Memoria Storica con l’adesione di Anpi e Anppia.
Matteo Salvini , dopo avere appreso le posizioni dell’associaizone ha dichiarato “È necessario rivedere i contributi alle associazioni, come l’Anpi, che negano le stragi fatte dai comunisti nel dopoguerra”.

Aveva iniziato l’Anpi di Rovigo con un articolo-post ai limiti dell’oltraggio ai danni dei trucidati italiani, poi il caso Parma. Il logo ANPI compare sulla locandina del convegno che dichiara orgogliosamente essere la “Quattordicesima edizione della contromanifestazione cittadina in occasione del ‘Giorno del Ricordo'” in programma il 10 febbraio alle 10.30 al Cinema Astra nella città ducale. Con l’Anpi ci sono anche l’Anppia, l’associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti, e il Comitato antifascista antimperialista e per la memoria storica a patrocinare l’evento, che vede gli interventi di alcuni storici già finiti al centro delle polemiche per le loro posizioni revisioniste.

Gli eccidi compiuti dai partigiani jugoslavi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia durante la Seconda Guerra Mondiale e nell’immediato dopoguerra sono stati riconosciuti e storicizzati dal Parlamento, che ha stabilito nel 10 Febbraio la giornata del ricordo. I massacri si concentrarono nell’Istria meridionale (oggi territorio croato): secondo ANPI si trattò di una sorta di rivolta spontanea delle popoloziane rurali, in parte slave. Una vendetta delle violenze e dei torti subiti durante il dominio fascista. Secondo i numerosi testimoni ed alcuni sopravvissuti gli eccidi furono l’inizio di una pulizia etnica nei confronti della popolazione italiana. Si stima che nelle foibe morirono tra i 250mila e i 350mila prevalentemente italiani.

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