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Pubblicato il 16/02/2014

PARTE LA SASSARI PER L’AFGANISTAN – AL COMANDO DI RCWEST CI SARA’ IL GENERALE SCOPIGNO

RASSEGNA STAMPA
agenzia La Presse
di Fabio De Ponte

Herat (Afghanistan), 16 feb.- Chi ha le scarpe chiare parte, chi ha quelle scure resta qui. Così si distinguono all’aeroporto militare di Pratica di Mare i soldati che stanno per imbarcarsi per l’Afghanistan da quelli che sono venuti solo ad accompagnare i colleghi in partenza. Qui sono tutti in divisa, non ci sono parenti: si arriva direttamente dalla brigata di appartenenza, scortati. Scarponcini color deserto è la dotazione standard dell’esercito per questa missione. E non manca la variante femminile, con il collo in poliestere leggermente più lucido.

E’ il momento del cambio di contingente ad Herat, dove sorge la base Camp Arena, comandata dagli italiani. Arriva la brigata Sassari, si ritira l’Aosta (che nonostante il nome ha sede a Messina). Il processo di sostituzione è iniziato da circa un mese, queste sono le ultime partenze. Il 18 febbraio ci sarà la cerimonia del passaggio ufficiale del comando.

Prima dell’imbarco si fa il check-in, non diversamente da quanto avviene su un volo di linea comune. Il bagaglio a mano non può essere più grande di una borsa da computer e per verificarne le dimensioni c’è una piccola scatoletta azzurra simile a quella usata da Easyjet.

Perché possa essere portato a bordo, deve entrare lì dentro. Vietato imbarcare le pistole: un lungo elenco (da fuoco, a dardi, lanciarazzi, e così via) specifica tutte le varianti che non sono ammesse, casomai ci fosse qualche dubbio. Sull’aereo non ci sono finestre. Decollo, turbolenze, atterraggio, ogni sensazione è moltiplicata dall’assenza di riferimenti esterni. E’ un KC767 dell’aeronautica militare: può trasportare personale ma anche mezzi e materiali. Altre volte si usano voli della Meridiana, che ha vinto l’appalto con la Difesa. Ma quando possibile, come oggi, si sfruttano i mezzi a disposizione dell’aeronautica.

Partenza da Pratica di Mare, primo scalo ad Alghero dove sale un centinaio di uomini della brigata Sassari, insieme al generale Manlio Scopigno. E’ lui che il 18 assumerà la guida del Comando regionale occidentale dell’Isaf in Afghanistan, prendendo il posto del generale Michele Pellegrino, che tornerà insieme agli ultimi della brigata Aosta. Secondo scalo: Al Bateen, negli Emirati Arabi Uniti, dove si trova una base logistica italiana che offre supporto alle missioni in Afghanistan. Rifornimento per l’aereo, colazione per i militari. E’ da qui che partono i C130 con i rifornimenti e le missioni di evacuazione per portare i feriti all’ospedale militare del Celio di Roma. Gli italiani sono ospiti in un’area dell’aeroporto. I padroni di casa amano la riservatezza: niente foto, niente filmati.

Si riparte. A bordo alcuni militari dell’aviazione sono assistenti di volo: mostrano come allacciare le cinture, portano un abbondante pranzo in vaschetta. Improvvisamente uno rombo, uno scossone e una frenata. E’ l’atterraggio. Si apre il portellone. Sole accecante, si intravede controluce la scritta “Welcome to Camp Arena”. Inizia una missione che durerà sei mesi.

16 febbraio 2014

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