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Pubblicato il 28/02/2014

PER GLI USA NEMMENO I REATI AUTOSTRADALI DI DUE LOR MIITARI SONO PROCESSABILI DA UN TRIBUNALE ITALIANO



Gli USA rivendicano giurisdizione su due militari che hanno commesso reati stradali a Vicenza. Per consentire il processo negli USA di due paracadutisti americani, il Ministero di Grazia e Giustizia italiano impega 8 anni

VICENZA- Ci sono voluti otto anni per stabilire che il processo a due militari statunitensi che avevano compiuto reati sulle strade venete non si può fare in Italia, ma negli Stati Uniti che hanno chiesto – e ottenuto – la giurisdizione. È prevista dagli accordi del 1956, e stabilisce che se un militare americano che commette un reato in Italia va processato in america.

A Vicenza i paracadutisti della Ederle commettoo talvolta anche reati molto gravi e di solito vengono giudicati dalla corte marziale USA nel loro paese, creando problemi alle le vittime, che dovrebbero fal valere i propri diritti negli Usa per un reato subito sotto casa.

In questo caso, però, gli otto anni trascorsi per decidere dove svolgere il processo, sono troppi: tempo e i soldi che si sono fatti perdere al già oberato tribunale di Vicenza.

Da Roma è giunto un fax firmato nelle scorse settimane dal ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri che accoglieva la richiesta Usa.
IL FATTO

Louis Carrasquillo, 35 anni, e David Simon , 32, entrambi domiciliati alla Ederle erano accusati di aver gareggiato in auto la sera del 2 dicembre 2006: con sorpassi e controsorpassi mettevano in pericolo gli automobilisti. Fermati, gli sono state sequestrate le macchine, una Mitsubishi e una Nissan Ski Line.
Per la prima udienza davanti al giudice Carli, sei anni fa, aveva scritto in tribunale la Ederle, visto che i due imputati erano «agenti federali del comando investigazioni criminali dell´esercito»: aspettate che i governi si accordino sulla giurisdizione. Da allora, il giudice aveva rinviato il processo altre 8 volte; e tutte le volte la procura scriveva a Roma. Ieri il giudice ha letto il dispositivo del “non doversi procedere”, ed ha ordinato il dissequestro delle due macchine.

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