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Pubblicato il 04/03/2015

PETRAUS PATTEGGIA LA PENA E AMMETTE DI AVERE CONSERVATO NEL SUO PC DOCUMENTI TOP SECRET

Washington. David Petraeus, il generale che ha guidato le guerre in Iraq e in Afghanistan prima di diventare direttore della Cia, ha patteggiato con i procuratori federali e ammesso di aver rimosso e conservato senza autorizzazione documenti top secret. Materiale che poi finì nella mani di Paula Broadwell, la giornalista, biografa ed amante del generale, al centro dello scandalo che nel 2012 costrinse Petraeus alle dimissioni. Secondo quanto riporta la stampa americana i procuratori non chiederanno una pena detentiva, che per il reato per il quale il generale si dichiara colpevole potrebbe arrivare anche ad un anno, ma chiederanno invece al giudice una condanna con la condizionale.
Con il patteggiamento, il generale che è stato l’architetto del “surge” in Iraq, durante la presidenza Bush, e poi replicato, sotto Obama, la strategia in Afghanistan, si risparmia – e risparmia a tutto l’establishment
militare – l’imbarazzo di un lungo processo che attirerebbe l’attenzione dei media. L’inchiesta era stata avviata dopo che la Broadwell nel 2012 aveva inviato email contenenti minacce a Jill Kelley, diventata amica di Petraeus e della sua famiglia quando il generale guidava il Centcom di Tampa. La Kelley aveva avvisato un agente dell’Fbi che era risalito alla Broadwell, scoprendo così mail da cui emergevano dettagli della sua relazione con il generale.

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