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Pubblicato il 28/08/2015

PIATTAFORMA POLIFUNZIONALE AEREA PER LE COMUNICAZIONI E TANTO ALTRO

Grazie a speciali supporti ed accorgimenti tecnici , è stata creata una vera e propria piattaforma polifunzionale aerea, adatta a molti ruoli. Uno dei tanti : un temporale, un evento sismico, o anche semplicemente un bosco possono mettere in crisi il cellulare e tutti i più innovativi sistemi di comunicazione di cui disponiamo..

PARMA- Il salentino Massimo Zecca, ha realizzato un nuovo sistema di piattaforme aerostatiche per ottimizzare le trasmissioni radio in situazioni particolari. Sono aerostati ad elio sollevabili ad altezze variabili, ideati per sostenere sistemi di antenne, portandoli fino a quote tali da ottenere una maggior copertura radio, ma altrettanto idonei a sorreggere videocamere che permettono la ripresa a 360°, strumentazioni per la rilevazione dei dati metereologici e dell’inquinamento atmosferico, ecc.

Le piattaforme ZM-08 presentano forme aereodinamiche configurabili a seconda delle esigenze. Una fune centrale permette di abbassare e sollevare il sistema, mentre delle funi di ormeggio consentono di ancorarlo ulteriormente al terreno. Per incrementarne la sicurezza, inoltre, nella parte inferiore dell’aerostato possono essere installati segnalatori luminosi e acustici, mentre quella superiore può essere dotata di lampade di segnalazione ostacoli al volo, il tutto autoalimentato possibilmente da pannelli fotovoltaici adesivi.

Grazie alla loro estrema flessibilità d’uso, le piattaforme aerostatiche ZM-08 in futuro potranno essere impiegate nei settori più diversi e favorire ambiti di primaria importanza come ad esempio quelli della sicurezza e del soccorso in montagna. Il loro utilizzo, per di più, consentirebbe di affrontare eventi calamitosi quali terremoti, frane, valanghe, ecc., contribuendo al ripristino delle comunicazioni radio per le squadre di emergenza laddove siano caduti i collegamenti ordinari ed eventualmente al monitoraggio delle zone colpite dal cataclisma.

Zecca, ora residente a Caneva di Pordenone dal 2008 porta avanti l’innovativo progetto,ed è fermamente determinato a trattenere in patria la sua creazione.


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