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Pubblicato il 27/11/2016

POESIA E TEATRO PER I MILITARI ITALIANI CADUTI IN MISSIONE

ORISTANO: LE MALINCONICHE POESIE DEL PAPA’ DI LUCA SANNA

A luglio dello scorso anno, il libro di poesie “Eroi in divisa” (clicca), di Antonio Sanna, padre di Luca, in ricordo dei Caduti italiani dal 2000 al 2011 è stato presentato a Montecitorio.
Versi malinconici e struggenti: «Essendo io poco aggiornato/ qualcuno mi dovrebbe spiegare/ questo enorme danno capitato/ Chiedo se si poteva evitare/ a me un figlio hanno levato/ nessuno me lo potrà ridare/la fiamma brucia quando è vicina/bruciando siamo una novantina».
È la strofa di una delle poesie che Antonio Sanna ha scritto per suo figlio Luca, caporal maggiore capo della brigata Julia, ucciso nel 2011 in Afghanistan. Il libro è una raccolta di mille ottave che Antonio ha voluto dedicare ad altri ottantasei militari italiani accomunati dallo stesso destino di Luca.

Il 71enne papà di Samugheo ha portato a termine il libro con l’aiuto del Generale Claudio Tozzi, fino allo scorso anno comandante del Comando Militare Autonomo della Sardegna, ha rintracciato i familiari dei militari caduti. Successivamente, con l’autorizzazione del Capo di Stato Maggiore, si è messo in contatto con le famiglie «mostrando grande disponibilità, mi hanno inviato la storia dei loro figli, uccisi durante le missioni di pace all’estero».

Per pubblicare “Eroi in divisa” Antonio Sanna ha speso di tasca propria. «Ho chiesto la cessione di un quinto della mia pensione di 600euro al mese. Non ho altre entrate su cui contare. L’unica possibilità potrebbe arrivare dalla vendita del primo libro, magari attraverso l’aiuto di qualche ente potrò pubblicare le poesie dedicate a tutti gli altri, dal Libano in poi. Da solo non ce la potrò mai fare».

Scrivere, comporre poesie, sono l’unico antidoto al dolore per l’ex meccanico che dal tragico 18 gennaio del 2011, è condannato a ricordare. Alla disperazione per la morte di un figlio non c’è via d’uscita».

«ho maturato l’idea di estendere il mio lavoro a tutti i militari italiani caduti in missione all’estero. A ciascuno di loro vorrei dedicare una poesia. Se consideriamo come prima missione quella in Libano negli anni Ottanta, ormai i caduti saranno più di trecento e io non ho i mezzi finanziari per realizzare, da solo, quest’impresa».

BRESCIA: TEATRO IN RICORDO DI 53 CADUTI ITALIANI
Secondo appuntamento per la rassegna «Donne di teatro» al Teatro Santa Giulia del Prealpino con Giuliana Musso, interprete e regista di «Mio eroe». Il tema del monologo è la guerra contemporanea, il soggetto è ispirato alla biografia di alcuni dei 53 militari italiani caduti in Afghanistan durante la missione Isaf (2001- 2014), la voce è quella delle loro madri. Le madri testimoniano con devozione la vita dei figli che non ci sono più, ne ridisegnano il carattere, il comportamento, gli ideali. Costruiscono un altare di memorie personali che trabocca di un naturale amore per la vita. Giuliana Musso è ritenuta tra le maggiori esponenti del teatro di narrazione e d’indagine, un teatro che si colloca al confine con il giornalismo d’inchiesta, la denuncia e la poesia dell’evocazione. Biglietti 15/10 euro . (n.d.)

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