CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 10/04/2018

POLIZIA- SCOMPAIONO LE STELLETTE E TUTTI I SIMBOLI MILITARI DEI GRADI

ROMA -La riforma dei distintivi di qualifica della Polizia ha eliminato le stellette. Nel 2019 sulle spalline dei poliziotti scompariranno le stellette, le torri e le greche, gli emblemi tipici della gerarchia militare rivelatori del grado ricoperto da chi indossa la divisa. Il professor Michele D’Andrea, 59 anni, esperto di araldica, padre degli stemmi dell’Arma, dei Corazzieri, della Marina militare, dell’Esercito e dello stendardo del Presidente della Repubblica, si rammarica: «Definiscono l’identità, e quindi i valori condivisi, di chi li indossa», dice.
Al loro posto rombi dorati che richiamano quelli di alcune polizie europee , disposte a piramide oppure a rombo. La torre, presente sui distintivi degli ufficiali superiori (maggiore, tenente colonnello e colonnello nell’Esercito, vice questore aggiunto e primo dirigente nella Polizia) sarà sostituita da un’aquila dorata e incoronata: le ali spiegate, l’allegoria del bastone del comando afferrato con le zampe, il motto storico “Sub lege libertas”.

L’aquila apparve per la prima volta sui berretti dei poliziotti nel 1919. Scompare la greca per i dirigenti superiori e generali. Al suo posto ancora l’aquila, con l’aggiunta di due galloni dorati sullo sfondo.
Dal prossimo anno cambieranno, di conseguenza, anche gli ornamenti del soggòlo, la striscia fatta di cuoio, e in alcuni casi di corda, dei berretti.

Dal 1902 sui distintivi e sui copricapi della Polizia ci sono gradi di tipo militare. Per centosedici anni nessuno li ha toccati. Dopo 37 anni si completa per intero il dettato della legge 121 che nel 1981 smilitarizzò la Polizia di Stato, facendola diventare l’unica forza, a competenza generale e ordinamento civile, quale autorità di Pubblica sicurezza. Introdusse le qualifiche, con diverse denominazioni a seconda del livello, ma sulle spalline i distintivi rimasero gli stessi indossati dai soldati, dai carabinieri, dai finanzieri.

il prefetto Franco Gabrielli scrive: “Come scriveva Tolstoj, tutte le idee che hanno enormi conseguenze sono sempre idee semplici”.La eliminazone delle stellette è stata voluta da lui. “Con l’adozione di nuovi segni distintivi di qualifica la Polizia rimarca la sua natura civile, tagliando con la tradizione militare da cui storicamente proviene. Un mondo, quest’ultimo, che guardiamo con rispetto, ma con la consapevolezza e l’orgoglio di essere qualcosa di diverso”.
In sette mesi la Commissione operativa, presieduta dal vicecapo Alessandra Guidi e a cui hanno partecipato anche i sindacati,ha individuato i nuovi simboli.
«I simboli araldici sono spesso ricavati dagli oggetti della quotidianità», racconta ancora il professor D’Andrea. «Il plinto rosso per esempio rappresenta l’elemento fondante delle costruzioni, esattamente sono come gli agenti e gli assistenti che sostituiscono i sostegni dell’intera struttura della Polizia. Il rombo dei sovrintendenti è simmetria ed equilibrio, ma rimanda anche a una lancia, quindi al dinamismo temperato dall’esperienza. La formella, infine, che richiama il quadrilobo di Lorenzo Ghiberti che si ammira nel battistero di Firenze, va letta così: la tutela del nostro Paese quale forziere di un inestimabile patrimonio di civiltà».

Leggi anche