OPINIONI

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Pubblicato il 22/01/2015

POVERI PARACADUTISTI

di Walter Amatobene

PARMA- Che delusione, questi paracadutisti internettiani.Tra un filmato di monti con la scorta, le tette di una danzatrice, il sedere di una ragazza che pela le patate, il video di un tizio di centro sociale, un bebè col basco posticcio in testa, quando non “fotomontato” sui cocomeri, le tazzine del caffè, i rovi,oppure calzato sulla testa di bambini e donne, trovo l’annuncio di Fratelli che si sono spenti. Per loro, il solito “ha fatto l’ultimo lancio” e l’automatico RIP; chissà perché non scrivere, (almeno e per esteso), una frase fraterna e qualche dettaglio della loro vita.PERLOMENO. Gli avrebbe fatto piacere, ne sono sicuro. Invece? Luoghi comuni, tormentoni, fretta, mediocrità di chi scrive, ottusità e massificazione. Forse svogliatezza. Il contrario di un paracadutista. Trattiamo argomenti così importanti con veloce e superficiale inettitudine. C’è chi annuncia persino la morte dei Genitori, su internet, “esponendo” i propri sentimenti così intimi e profondi, ed i loro cari, in pubblico, condividendoli con “amici” di cui non si sa nulla se non il nome , talvolta pure falso. Si leggono frasi fatte, inutili, insincere, automatiche. O meglio: sincere come lo sono le lacrime televisive ad Amici della defilippamifaiunapippa oppure c’è posta per te-che ti venisse un colpo. Un po’ come mettere un foglietto sulla vetrata di un centro commerciale. Poveri Fratelli scomparsi, povere Mamme e Papà che si sono allontanati da questa vita. Vi meritereste un vero e proprio annuncio all’interno di spazi dignitosi, non inquinati da mitomani, ballerine, nani e domatori di leoni, con qualche riga sulla vostra vita, anziché un generico “post” con frasi comuni.Mi vengono in mente quei cortei funebri spezzettati , ritardati e inghiottiti dal traffico. Roba felliniana. Vi meritereste che il trafileto sulla Vostra scomparsa diventi, potenza di internet, eterno nel nuovo modo elettronico di archiviare. Si: viva la potenza dei motori di ricerca, che ignorano i fiumi di frasi e parole che si scrvono a casaccio sui siti sociali ma che fanno “galleggiare” per sempre, come una bottiglia nell’oceano, ciò che appare sulle pagine web ( tranne quelle dei siti sociali). Finisco questo predicozzo con alcune frasi fatte.Mi perdonerete: è cambiato il paracadutismo, sono cambiati i paracadutisti, è cambiata la nostra etica e quel modo di essere “ragazzi” con slanci di poesia, entrata nel nostro modo di vivere perché abbiamo avuto la fortuna di conoscere noi stessi, tempo fa. Se penso all’esempio che NON diamo più, mi viene in mente il volto semiserio di Emilio Camozzi, intelligente e geniale Leone di El Alamein e abbasso lo sguardo. Mi vergogno. Scusa Emilio. Scusate Leoni di El Alamein, scusate Paracadutisti di Tradate.

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