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Pubblicato il 24/01/2019

PROGETTO DI LEGGE IN SENATO PERCHE’ SIA RICONOSCIUTO A GLADIO LO STATUS DI COMBATTENTI PER LA LIBERTA’

PARMA- E’ stato presentato ieri al senato insieme ad altri un disegno di legge a favore di GLADIO. L’atto è a firma del capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Ciriani insieme alla collega di partito Daniela Santanchè e altri. La premessa deklk provvedimento: i membri di Gladio erano “animati dallo stesso spirito di combattere per la liberazione della Patria”, dunque “sono senz’altro parificabili ai partigiani che hanno combattuto per la liberazione dell’Italia durante la Resistenza”.
E il loro servizio va equiparato a quello prestato nelle Forze armate. Un’equiparazione solo morale e onorifica, senza effetti ai fini retributivi, previdenziali e assistenziali, ma comunque un riconoscimento ufficiale dello Stato a chi tra il 1956 e il 1991 ha militato nell’organizzazione segreta Gladio, cioè la pianificazione Stay behind in Italia.

COME NACQUE GLADIO
La NATO era preoccupata del fatto che l’Unione Sovietica, data l’estrema vicinanza rispetto agli Stati Uniti, avesse altissime possibilità di conquistare l’Europa prima dell’intervento statunitense che, data la distanza geografica, sarebbe avvenuto in un secondo momento.

Gladio fu costituita con un protocollo d’intesa tra il servizio segreto italiano e quello statunitense in data 26 novembre 1956 , nel quale però vi era stato un esplicito riferimento ad accordi preesistenti: nella relazione inviata dal Presidente del Consiglio Giulio Andreotti alla Commissione Stragi il 17 ottobre 1990 verrà segnalato che con quella intesa tra SIFAR (al cui comando, al tempo della stesura del protocollo, era da poco stato posto Giovanni de Lorenzo) e CIA erano stati confermati tutti i precedenti impegni intervenuti nella materia tra Italia e Stati Uniti.

Nel giugno 1959 il servizio segreto italiano entrò a far parte del Comitato di pianificazione e coordinamento, organo di SHAPE (Supreme Headquarters Allied Powers Europe), mentre nel 1964 entrò a far parte del Comitato Clandestino Alleato (ACC), emanazione del suddetto comitato di pianificazione e coordinamento e costituito tra Paesi che intendevano organizzare una resistenza sul proprio territorio, in caso di aggressione dall’Est e, a quanto sembra, anche nell’eventualità di sovvertimenti interni, ovvero tentativi di colpo di Stato interni.

L’ipotesi di finanziamenti a Gladio da parte della CIA, posti in essere per lo meno fino al 1975, era già stata avanzata nel 1990 dal generale Giovan Battista Minerva (ufficiale del SIFAR e poi del SID, in servizio con il compito di direttore amministrativo tra il 1963 ed il 1975), durante le indagini sull’incidente dell’aereo Argo 16 (Mattei).

Oltre ai tre Paesi fondatori, diversi altri membri della NATO entrarono successivamente nella struttura. L’Italia lo fece in via ufficiale nel 1964, ma già in precedenza erano attivi accordi bilaterali tra SIFAR (l’allora servizio segreto italiano) e CIA tesi ad arruolare e ad addestrare nuclei di operativi in grado di organizzare la resistenza armata sul territorio occupato da un’invasione o controllato da forze sovversive.

Nel 1964, oltre all’Italia, i Paesi aderenti erano Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania Ovest, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo. In seguito aderirono anche Danimarca e Norvegia. Grecia, Turchia, Spagna e Portogallo, non entrarono nel comitato di coordinamento. Stati neutrali come Austria, Finlandia, Svezia e Svizzera ebbbero strutture simili nn collegate alla NATO . Anche in Jugoslavia era presente un’organizzazione analoga .

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