OPINIONI

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Pubblicato il 26/11/2016

QUESTO SIAMO

il Dente Avvelenato

Questo siamo, e mi mancano parole perché la mia carica dialettica si è indebolita.
Tanti anni di scritti e di pensieri che volevano essere “profondi” l’hanno esaurita, per manifesta inutilità.
Chi li leggeva? Chi li ascoltava?
Chiacchiere, gesti e parole inutili.
Attenti, riposo. Rompete le righe, march!
E poi?
Nulla.
Questo siamo.
Forse questo già eravamo.
Cosa manca, allora, agli “allarme arditi dell’aria”? Mah!
Non so cucinare le frittate, ma questa non è buona.
Mi viene perfino il dubbio che sia mai esistito qualcosa di bello nobile, forte, coraggioso, ideale.
La storia lontana direbbe di si.
Possibile che tutti, dopo, abbiano scritto sulla sabbia?
Non è rimasto nulla del passato vero: né testa, né cuore, né corpo, né pensiero, se non qualche tormentone –elettronico,ormai- sgrammaticato.
Questo siamo.
Pochi mesi da Leoni e tanti anni da capra presuntuosa, che pensa di essere filosofa.
Quante facce e pensieri sgangherati.
Quanti cervelli piccoli.
Quanti uomini piccoli.
Quanti corpi non curati.
quanti baschi malportati.
Quanti baschi portati senza titolo.
Quanti baschi senza testa sotto.

Quante frasi internettiane fasulle, scritte da persone fragili per acchiappare una carezza elettronica.
Questo siamo: seguaci a giornata, seguaci di “mi piace”, seguaci del nulla.
Seguaci di persone fasulle.Segusci di estranei. Ascoltiamo più la pancia che la testa, che non c’è.
Questo siamo e non c’è ritorno.
Questo siamo, e non c’è scampo.
Vinti senza combattere.

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