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Pubblicato il 24/12/2013

RASSEGNA STAMPA


LA REPUBBLICA DEL 24 DICEMBRE 2013


Il ritorno del parà “dal deserto di herat gli auguri via skype”

FEDERICA adora il Natale, «ma quest’anno non vedo l’ora che arrivi Befana, che sia passata quest’aria di festa». Non aspetta altro, «l’attesa riprenderà il suo cammino senza nulla che la renda più dolorosa». Perché «fa male l’idea di vedere Fabio di là dallo schermo, laggiù in fondo al riquadrino di Skype mentre guarda la bimba scartare i regali, e sarà ingombrante il pranzo del 25 senza le sue buffe sorprese».
Federica Del Medico, 29 anni, è la moglie di un parà della Folgore. Lei, Fabio e la loro bambina vivono a Forte dei Marmi. «Lui è un tipo tosto, 32 anni, nell’esercito da quando ne aveva 17, che crede nel suo lavoro». Fabio resterà nel deserto di Herat ancora per tre mesi e mezzo. «Ogni militare in qualche modo divide la missione con la propria compagna». Funziona così, le mogli imparano in patria la solitudine del soldato al fronte. «Io lo faccio da anni, Fabio è alla sesta missione, due volte l’Iraq e quattro l’Afghanistan, non è nemmeno il primo Natale da sola, è già successo nel 2006, ormai dovrei esserci abituata. Dovrei…». Invece no, ora è diverso. «Ora c’è la piccola, 2 anni e mezzo, e ogni volta, la settimana prima della partenza, anche solo stirargli una maglietta verde è un’agonia, quando lo accompagno alla base a Pisa gli occhi gli si fanno piccoli piccoli. Per anni mi ha detto “vai pure” senza nemmeno un tremore di labbra, ora trema dalla voglia di restare». Ora l’ordine più difficile da eseguire per il soldato e la sua donna è quello impartito dal tempo. «Poi, certo, la paura è sempre la stessa, ed è la stessa la passione che esplode al ritorno. Ci sono emozioni che le altre coppie non sanno».

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