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Pubblicato il 02/07/2021

RASSEGNA STAMPA- 183mo REGGIMENTO PARACADUTISTI NEMBO – ADDESTRATI COME COMBATTI , COMBATTI COME TI ADDESTRI

RIVISTA MILITARE – LUGLIO 2021
“Addestrati come combatti, combatti come ti addestri”
l’esempio del 183° reggimento “Nembo”

In un’epoca di tecnologia e armi in continua evoluzione, il sistema informatico più sofisticato conosciuto dall’uomo è ancora il cervello. In combattimento, non c’è alcun sostituto per i soldati che, attraverso la pratica ripetuta, hanno sviluppato la capacità di reagire rapidamente e con decisione per sconfiggere l’avversario. “Addestrati come combatti, combatti come ti addestri” (“Train as you fight, fight as you train’” in termini anglosassoni). Secondo questo principio l’attenzione viene posta sulla necessità di esercitarsi in un contesto assolutamente realistico. I soldati hanno bisogno di calarsi in uno scenario verosimile e testare le proprie capacità di risoluzione dei problemi diventa di vitale importanza per essere pronti quando necessario. Questo approccio mentale risulta particolarmente efficace per il singolo soldato che affronta in esercitazione problematiche reali e memorizza come agire e reagire nel modo migliore possibile.
A fine giugno 2020 ha avuto luogo la prima delle esercitazioni denominate “Steel Forge”, durata circa una settimana nel poligono militare di Carpegna (PU), area addestrativa caratterizzata da terreno accidentato e fitta vegetazione e che pone non poche difficoltà al coordinamento delle unità. Nell’ultima settimana di settembre (2020) nella stessa area addestrativa e della stessa durata si è svolta la seconda “Steel Forge”. In questa occasione sono state protagoniste le unità di supporto alla manovra e in particolare il plotone mortai che si è addestrato al tiro con il mortaio Thomson da 120 mm. Con le “Steel Forge” si sono esercitati circa 350 paracadutisti in attività dinamiche a fuoco che hanno coinvolto diversi assetti: pattuglie appiedate, squadre motorizzate, plotone mortai, formazioni controcarro, nuclei di tiratori scelti, team di esploratori.

Lo sforzo di raggiungere un alto livello di realismo addestrativo passa attraverso l’utilizzo di sistemi di simulazione sempre più sofisticati. In particolare, è stato utilizzato il sistema Pro-Target Range che permette di gestire in modo centralizzato e interattivo i bersagli mobili e reattivi di tipo Pro-P.Up., consentendo di avere informazioni in tempo reale sui tiri. Ciò comporta una sensibile riduzione del consumo di munizioni e migliora l’utilizzo dei poligoni e delle aree dedicate al tiro. L’utilizzo di sistemi di simulazione favorisce sensibilmente la tutela dell’ambiente e la sicurezza del personale senza dover penalizzare il mantenimento della prontezza operativa delle unità.

Durante le Steel Forge non è mancata l’attenzione verso l’addestramento individuale al combattimento. Si è voluto coniugare l’impiego della tecnologia e dei moderni sistemi di simulazione con l’addestramento in senso classico: sbalzi, rotolamenti, fuoco e movimento, movimenti di coppia, posizioni di tiro, impiego di armi di reparto. Questi eventi addestrativi hanno offerto l’occasione di testare e incrementare le capacità dei volontari in ferma prefissata di un anno (VFP1) neo assegnati, in modo da inserirli nelle squadre e nei plotoni del reggimento. È proprio con l’addestramento che nei più giovani nasce quel sentimento di unione che accomuna gli appartenenti ad una stessa unità e permette di superare le difficoltà che il “mestiere delle armi” porta con sé.
Entrambi gli eventi sono stati inseriti nell’esercitazione “Dagger Resolve 2020” che ha coinvolto diverse unità delle Forze Operative Nord per addestrare il personale nel più ampio ambito del Battle Space Management (BSM), cioè nella gestione e nel coordinamento di diverse unità che nello stesso momento agiscono in un’area definita. Esercitarsi a gestire assetti specialistici, comunicazioni, supporto di fuoco e tutto ciò che costituisce il moderno ambiente operativo rende i leader più consapevoli delle possibilità a loro disposizione favorendo l’efficacia dello strumento militare.

Nello stesso periodo il Nembo ha condotto l’esercitazione “Flooded”. Una settimana di addestramento all’interno del poligono militare di Foce Reno (RA) con lo scopo di verificare e incrementare le capacità individuali di coppia e di squadra.
In una prima fase, i paracadutisti hanno applicato tecniche e procedure richieste dalla preparazione per l’impiego nelle operazioni sul territorio nazionale simulando i comportamenti da adottare in scenari urbani.
Durante questa fase è stata data grande importanza al principio delle lessons learned (lezioni apprese). In pratica, l’addestramento è stato concepito sulla base delle esperienze maturate nei diversi anni di impiego in operazioni sul territorio nazionale. Gli eventi del passato diventano fonte di apprendimento per i meno esperti e spunti di riflessione per i comandanti. In questo modo, il miglioramento delle capacità di risposta e l’applicazione delle procedure tecnico-tattiche diventa pratico e tangibile. Una seconda fase ha visto spostarsi il focus addestrativo su attività tipiche di uno scenario warfighting (conflitto): tiro dinamico, assalti di squadra, reazioni automatiche immediate. A breve, infatti, il 183° Nembo sarà parte integrante della Land Reserve Force (LRF), una forza a disposizione delle esigenze dell’esercito, nazionali e internazionali, che in caso di attivazione dovrà essere operativa in brevissimo tempo.
A marzo 2021, sempre presso il poligono militare di Carpegna (PU), si è conclusa anche l’esercitazione “Steel Forge 1/2021” dove circa 120 paracadutisti del 183° “Nembo” si sono addestrati ancora su uno scenario warfighting.
Gennaro Angrisano

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