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Pubblicato il 14/04/2021

RASSEGNA STAMPA- A VICENZA I PARACADUTISTI DELL’OTTAVO REGGIMENTO PER UNA BOMBA DA 220 KG

foto sopra: un intervento simile effettuato a Venezia alcuni mesi orsono

Il Giornale di Vicenza
sezione: CRONACA data: 14 aprile 2021 – pag: 18

L’ORDIGNO IN CENTRO Il 2 maggio verrà rimosso il residuato di contra’ Mure Pallamaio

Bomba da disinnescare In campo robot e 40 parà

L’operazione, eseguita dagli artificieri della Folgore, durerà circa 6 ore Quasi pronto il bunker di contenimento costituito da metallo e sabbia

Tecnicamente ad impensierire è il pistol di coda n. 28 armato e non in sicurezza. Sarà questo il primo elemento della bomba da 220 chili rinvenuta l’11 marzo in contra’ Mure Pallamaio ad essere distrutto il 2 maggio, in occasione del bomba-day. Un’operazione delicata, in carico all’8° Reggimento Genio guastatori paracadutisti Folgore. Mentre il Comune pianifica l’evacuazione dell’area circostante, fino a 450 metri di raggio, i militari specializzati, con l’ufficiale addetto alle operazioni, il capitano Raffaele Granato, stanno preparando al dettaglio l’intervento di disinnesco, oltre ad essere impegnati nella costruzione del bunker di contenimento nel luogo del ritrovamento. Una struttura validata, fatta di metallo, tessuto non tessuto, sabbia e legno, che – nel malaugurato caso di fallimento dell’operazione, vale a dire di esplosione accidentale dell’ordigno – impedirà a schegge e detriti di volare in giro e ridurrà l’onda d’urto. L’operazione è delicata. Attualmente sono circa una decina i militari al lavoro quotidianamente nel cantiere, mentre per le operazioni complesse, ossia quelle del disinnesco, del trasporto e del brillamento finale, saranno una quarantina i paracadutisti impegnati nelle varie fasi. Al centro di tutta l’operazione c’è lei, una bomba d’areo inglese da 500 libbre, modello Mk IV di media capacità, residuato bellico della seconda guerra mondiale. Nella prima valutazione di rischio, sulla base del tipo di ordigno e della sua collocazione, il raggio di sicurezza era stato indicato in 1.360 metri, ma grazie alla camera di espansione in via di realizzazione in contra’ Mure Pallamaio, si è scesi a 450 metri. Sono state poi previste ulteriori opere di contenimento, a destra e a sinistra del bunker, a maggior tutela degli edifici presenti visto che la zona, va ricordato, è residenziale, in centro, e vicinissima alla casa di cura Eretenia. La bomba sarà sorvegliata costantemente fino al giorno del disinnesco. L’ordigno, come detto, ha un solo organo attivo, sulla parte posteriore, che risulta particolarmente rovinato a causa dell’impatto di oltre settantanni fa. Il 2 maggio, una volta che l’area da evacuare sarà libera, prenderà il via l’intervento per despolettare questo organo. Tecnicamente, i militari dovranno separare fisicamente questa parte dal resto dell’ordigno, ricorrendo a macchinari comandati da remoto, una sorta di robot. Solo se qualcosa non dovesse funzionare si ricorrerà all’intervento umano diretto, ma è l’ultima ratio. Una volta separato l’organo, il corpo della bomba verrà caricato su un mezzo militare e, scortato da altri mezzi militari e forze dell’ordine, arriverà alla cava di Alonte. Lì sarà riposto in una buca profonda circa 5 metri. Sarà poi coperto, creando anche una collinetta di contenimento alta 4-5 metri, e giorno dopo, sempre liberando un’area di 450 metri di raggio, sarà fatto brillare. Tornando invece in contra’ Mure Pallamaio, il 2 maggio, si interverrà con cariche esplosive per distruggere l’organo rimosso. Dopo aver accertato il buon esito dell’operazione, si potrà tornare alla normalità

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