CRONACA AGGIORNATA OGNI ORA

Condividi:

Pubblicato il 06/02/2023

RASSEGNA STAMPA- ALPINA E PODISTA NAZIONALE

Serena, l’alba di corsa sognando l’azzurro
L’Arena 06/02/23

RUNNING A tu per tu con la 33enne che ha stupito alla Montefortiana.
Serena, l’alba di corsa sognando l’azzurro.
Di stanza alla Duca, si allena lungo il perimetro della caserma


Se la sua carriera militare farà tanta strada quanto i chilometri che macina sapendo superare con tenacia le asperità di salite e discese, la vedremo presto ai vertici. Per ora Serena Natolini vuole solo la maglia azzurra. Di San Daniele del Friuli, 33 anni e una figlia, da un anno è entrata alla Caserma Duca di Montorio. Alla Montefortiana ha scavalcato le favorite a metà gara della 45 km, vincendo a sorpresa su Camilla Spagnol: «Mi piaceva l’idea di tornare a correre un trail lungo e mi sono detta: dai Serena, buttati». 3h50’05 il tempo impiegato.


La scala per arrivare al mondiale del 2024 di 100 km parte dal gradino Giulietta&Romeo di domenica 12: «Alla Cangrande lo scorso novembre ho impiegato 1h24′ per concludere i 21 km, obiettivo far meglio». Senza strafare, perché nel secondo piolo l’attende la 100 km del Conero (25 febbraio) da correre fra lungomare ed entroterra. «Vorrei concludere sotto le otto ore». Si alza presto la mattina per allenarsi anche all’interno della caserma, seguendo il perimetro delle mura: «Sono circa 3 km ogni giro». A marzo c’è la MareMontana 61 km da correre tutti d’un fiato per entrare nella squadra Italia che partecipa ai Mondiali di Innsbruck di giugno quando i chilometri da completare saliranno a 80 con 6.550 metri di dislivello.Cela le mostrine, è tesserata per l’Asd Esercito 4° Reggimento Alpini Paracadutisti e racconta con orgoglio di essere figlia di una penna nera. «Papà ero capogruppo del Friuli e con lui da bambina andavo alle adunate; sono cresciuta con lo spirito dell’alpino e finito il liceo mi sono arruolata».


Sportiva nell’anima, per lei la diana batte quando i colleghi ancora riposano. «Ho iniziato a correre seriamente dal 2013 sulle cime del Piemonte e della Val d’Aosta, mi veniva bene». Come riesce a replicare distanze così lunghe in tempi così stretti? «Forse la vita militare dà la forma mentis che è alla base dell’addestramento e ci impone d’essere preparati fisicamente, o forse questo tipo di corse che coltivo nel tempo libero aspettavano solo di essere da me scoperte».L’obiettivo è la maglia azzurra. «Il mio sogno, sarebbe per me un orgoglio e nel contempo un grosso onere far nuovamente parte della Nazionale, la massima aspirazione partecipare con l’Italia agli 80 chilometri del Mondiale di Innsbruck 2023 e ai prossimi del 2024 della 100 km».L’Asd Esercito 4° Reggimento Alpini Paracadutisti conta di 200 tesserati fra militari e civili riconosciuti anche dallo Stato Maggiore dell’Esercito; lo scopo è sviluppare l’attività sportiva e sociale come strumento promozionale. «Lo sport è un veicolo ideale. Spesso il militare, armato e con lo zaino ha un impatto molto forte per chi lo guarda; in realtà siamo votati alla sicurezza e al sociale e l’intento dell’asd è di trasmettere un messaggio positivo a 360°», spiega Noel Cazzella, tecnico del running team. Fra le discipline anche il ciclismo, lo judo e le arti marziali e il settore cinotecnico all’interno della caserma aperta anche ai civili, le discipline armi sportive da caccia.

Leggi anche