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Pubblicato il 25/12/2019

RASSEGNA STAMPA: BENEDIZIONE DELLO SPADINO DI UN CADETTO DELLA ACCADEMIA DI MODENA

Cortesia CALABRIA 7 del 25 Dicembre 2019

Nella notte di Natale la Benedizione dello spadino del cadetto selliese Gaetano Tallarigo

«Dio dei cieli, Principe della pace,

datore di ogni dono perfetto,

ascolta la mia preghiera.

In quest’ora solenne per la mia giovane vita,

a Te con fiducia affido il mio cuore,

la mia volontà, la mia mente.

Trepidante Ti chiedo di benedirmi,

per essere un buon Allievo Ufficiale.

Fa che il dialogo, leale e perseverante,

possa stemperare ogni umana contesa.

Fa che la pace sia da tutti vissuta

come fondamento del bene.

Fa che la vita sia sempre accolta e difesa

come il dono più grande e prezioso.

Per questo ti chiedo che questo “spadino”

simbolo della mia nuova dignità,

da Te ora benedetto, m’insegni a operare nell’ordine

e nella legalità per il bene di tutti.

Amen».

Questa preghiera particolare è stata recitata la notte scorsa nella chiesa del SS Rosario a Sellia Marina (Cz): si tratta della benedizione dello “spadino” che suggella l’investitura ufficiale del giovane selliese Gaetano Tallarigo, cadetto dell’esercito presso la prestigiosa Accademia . Lo spadino gli è stato consegnato appena un mese fa durante una cerimonia solenne che si è tenuta a Modena e, secondo le regole dell’Accademia, non può essere sguainato finché il cadetto non abbia consacrato davanti a Dio la fedeltà agli alti valori ed ai principi che lo hanno portato alla scelta di dedicare la vita allo Stato. Ecco allora che nella notte di Natale – e per la primissima volta nella comunità di Sellia Marina – Gaetano ha vestito l’alta uniforme da allievo ufficiale ed ha giurato rispetto a valori fondanti come onore, dignità, fedeltà, audacia, volontà, lealtà, esempio, fierezza e coraggio.

La tradizione della benedizione dello spadino, che spetta al parroco dell’allievo, in questo caso Don Giuseppe Cosentino, è molto antica e prevede che il cadetto custodisca gelosamente lo spadino e lo offra, come simbolo della sua stessa vita e della sua professione, impegnata al servizio del bene, al Signore che nasce. Lo spadino è stato sfoderato dalla persona di sesso opposto che non tradirà mai il cadetto: la mamma di Gaetano Rosanna Patarino. Don Giuseppe, poi, ha augurato al giovane di poter essere un servitore dello Stato con i valori cristiani vivendo in pienezza il significato del rito celebrato. «Ad maiora e auguri a Gaetano, al papà Federico alla mamma Rosanna ai fratelli Felice e Lorenzo e a tutta la famiglia» ha concluso il parroco.

Antonia Opipari

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