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Pubblicato il 09/04/2015

RASSEGNA STAMPA: IL GIORNALE “LIBERTA SICILIA” PARLA DELLA MORTE NON CHIARA DEL CM DRAGO- PARACADUTISTA ANPDI E ARRUOLATO NELL’ESERCITO

DAL GIORNALE LIBERTA’ SICILIA del 9 APRILE 2014

riassunto dell’articolo del giornalista Concetto Alota

La vicenda legata alla tragica morte del militare siracusano Antonio Drago, Tony per gli amici, che secondo la prima versione ufficiale sarebbe salito al terzo piano della palazzina 24 nella caserma dove prestava servizio come caporale e si sarebbe lanciato nel vuoto, non regge al confronto dei fatti. Morto a soli venticinque anni mentre prestava servizio militare a Roma, nello squadrone di rappresentanza del reggimento Lancieri di Montebello, il corpo del militare Antonio Drago fu scoperto domenica 6 luglio del 2014 da alcuni militari di pattuglia durante un controllo di routine.
Gli investigatori sostennero fin dal primo momento la tesi di alcuni colleghi del suicidio, ma i dubbi cominciarono subito a percorrersi lungo la strada delle indagini. Antonio Drago, dissero, si è ucciso lanciandosi nel vuoto. L’ha fatto alle sei del mattino, quando era più difficile, essere visto e quindi aiutato da qualcuno; tra le probabile cause che si sia ucciso per una delusione d’amore. Questo fu quello che a caldo i colleghi del militare raccontarono agli investigatori che si occuparono del caso; ma i dubbi che possa trattarsi di un caso di nonnismo sono oggi ancora più che valido. I genitori di Tony non hanno mai creduto che il loro ragazzo si è tolto la vita.

Qualche dubbio venne fuori anche dai risultati dall’autopsia. Il corpo ritrovato fuori asse dal raffronto con la finestra da cui si sarebbe lanciato nel vuoto faceva intravedere una notevole discrepanza con la logica deduzione. Stessa cosa per le ferite sulla schiena che non risultarono compatibili con la caduta e che apparivano risalenti ai giorni precedenti il fatto. Stessa cosa per le fratture alle mani.
L’ipotesi del suicidio è da scartare dicono i genitori. Era venuto in licenza pochi giorni prima e non aveva dato nessun segno di particolare sofferenza. Al suo rientro in caserma aveva chiesto di prolungare la sua presenza nell’esercito per un altro anno. La sera prima della morte era andato in discoteca. Non sembrano comportamenti di chi ha deciso di non avere più un futuro, insistono i genitori di Tony. A Roma aveva quella che la stessa mamma definisce una seconda famiglia. La fidanzata e i genitori della ragazza. È vero che con la fidanzata stava attraversando un rapporto con alti e bassi, ma era nella norma e questo non può mai giustificare una decisione così grave da togliersi la vita.
Elementi di dubbio anche sull’abbigliamento che al momento del ritrovamento i vestiti indossati non sembravano adatti a un soldato che si sveglia la mattina per andare incontro alla morte volontariamente. Non era il tipo che per amore si sarebbe tolto la vita. Così dichiarano più volte gli amici più intimi di Tony Drago. Domani alle ore 19,00 nella Sala Giovanni Paolo II, presso il Santuario della Madonna delle Lacrime, si terrà un incontro in memoria del caporale Tony Drago Intranuovo.

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