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Pubblicato il 17/08/2020

RASSEGNA STAMPA: IL GIORNO PARLA DEL BASE JUMPER SIMONE RIZZI MORTO A FERRAGOSTO IN VAL BADIA

IL GIORNO – EDIZIONE BRIANZA
Brianza pag. 3
«Vieni a provare. È un’esperienza unica»

Simone Rizzi adorava il base jumping: il suo profilo facebook pieno di video e di sorrisi mentre si lanciava da montagne sempre più alte

SEVESO
di Alessandro Crisafulli
«Vieni a provare un lancio senza paracadute è un’esperienza unica e irripetibile». Era lo stesso Simone Rizzi, qualche tempo fa, a scriverlo sulla sua pagina Facebook, invitando un amico a provare la sua stessa passione. Sicuramente adrenalinica e irripetibile ma anche terribilmente pericolosa. A tal punto che gli è costata la vita, nella drammatica mattina di Ferragosto.
Il lancio da 2.900 metri in Val Badia, un problema imprevisto e ancora sconosciuto (un malore? Un problema tecnico all’attrezzatura? Una folata di vento), e il terribile impatto, mortale. Le indagini che seguiranno da parte dei carabinieri, non potranno consolare le lacrime di chi conosceva e apprezzava questo ragazzo così coraggioso, che sembrava vivere per il volo. Pochissime parole, tanti video, nella sua bacheca virtuale, che spesso rappresenta un po’ il ritratto della nostra quotidianità.
Lanci su lanci, da montagne sempre più ripide, sempre con il sorriso sulle labbra e quell’urlo liberatorio, al momento di appoggiare i piedi di nuovo per terra. «È mancato facendo la cosa che amava, ma cose simili non dovrebbero accadere?», evidenzia un sevesino. E c’è anche chi ricorda una drammatica ricorrenza: «Il mese di agosto a Seveso ha dovuto vedere anche le disgrazie di tre concittadini: Jospin Agossou nel 2015, Matteo Ronzoni lo scorso anno e adesso Simone Rizzi: rinati in Cielo con lo sport che amavano come passatempo: nuoto, moto e jumping, adesso veglieranno affinchè non accada nulla di male anche ai loro parenti e amici».

Jospin, annegato proprio a Ferragosto nel lago di Como. E Matteo, travolto da una auto mentre era in sella alla sua Harley Davidson. Quel che è certo è che il Base jumping è una attività non regolarizzata e – non è difficile comprenderlo – potenzialmente killer. Perché i materiali da Base jump non hanno un paracadute di riserva? Lo spiegano gli stessi appassionati radunati nella Italian Base Association: «Un noto costruttore di materiali specifici da Base jump una volta rispose a questa domanda dicendo: “Noi non saltiamo senza un paracadute di riserva! noi saltiamo senza un principale!”. Questa affermazione la dice lunga sull’affidabilità dei materiali da Base. Generalmente i materiali utilizzati non hanno un paracadute di riserva in quanto le quote dalle quali si salta non consentirebbero di attuare delle procedure d’emergenza che prevedano lo sgancio e l’apertura di un paracadute di riserva». I margini di errori, quindi, praticamente non esistono, in questa disciplina. «Per iniziare a praticare Base jumping – sottolinea la stessa Associazione – innanzi tutto sono richiesti dei pre requisiti, come un minimo di 250 lanci di paracadutismo, attrezzatura specifica, una buona gestione del rischio ecc.ecc. dopo di che, per avvicinarsi a questa attività, occorre tempo e un corretto addestramento». ©

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