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Pubblicato il 02/11/2019

RASSEGNA STAMPA: IL RICORDO DI NICOLA CIARDELLI E LE INIZIATIVE A FAVORE DI 500 BAMBINI IN KOSOVO.

PRIMO PIANO pag. 6
Oltre 500 bambini curati nel nome di Nicola
LA NAZIONE del 2 Novembre 2019
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Oltre 500 bambini curati nel nome di Nicola

Federica Ciardelli torna in Kosovo: sostegno al reparto di oncoematologia pediatrica intolato al fratello, maggiore dei parà caduto in Iraq

PISA Una visita ai bambini malati nel Kosovo, Stato nel sud del Balcani ancora parzialmente riconosciuto dalla comunità internazionale. Una delegazione dell’associazione «Nicola Ciardelli Onlus» si è recata a Pristina per incontrare i medici e far visita ai bambini ricoverati nel reparto di oncoematologia pediatrica. Un reparto intitolato – già dall’ottobre del 2016 – al maggiore pisano, Nicola Ciardelli, caduto in Iraq nel 2006.

A distanza di tre anni dall’inaugurazione del reparto, la Onlus diretta dal presidente Federica Ciardelli ha fatto ritorno in Kosovo a fianco della fondazione «Cure2children» e del coordinatore scientifico della fondazione (il dottor Lawrence Faulkner) per dare nuovo impulso al progetto. Un progetto, lo ricordiamo, nato dalla partnerschip delle due realtà umanitarie e nell’ambito del quale sono stati curati oltre 500 bambini kosovari. L’impegno delle associazioni, infatti, ha reso possibile la strutturazione di una unità medica – con dottori e personale sanitario locale -, in grado di offrire trattamenti adeguati ai bambini che soffrono di leucemie e tumori. Ma ancora non basta.
L’associazione, infatti, si sta impegnando affinché nel reparto possa essere utilizzato il catetere venoso centrale e possa in futuro essere praticato il trapianto di midollo osseo, evitando così che i bambini e le loro famiglie siano costretti ad affrontare viaggi della speranza verso la Turchia, come attualmente avviene. «Un sistema, questo – spiega Federica Ciardelli – che, oltre a non essere accessibile a tutti a causa dei costi, offre scarse possibilità di esito positivo poiché interrompe più volte il percorso di cura, costringendo le famiglie a recarsi lontano da casa per il trapianto, per poi far ritorno in Kosovo per continuare il lungo percorso terapeutico».
Da qui la necessità di potenziare la formazione dei medici che operano nel reparto. Ma sempre nell’ambito di questo progetto sanitario, la «Nicola Ciardelli Onlus» è impegnata nel sostegno anche delle famiglie dei bambini malati – insieme ad altre associazioni -, ha organizzato a Pristina una foresteria in grado di accogliere chi proviene dalle zone più lontane del paese, durante la fase di cura. «La scelta di operare in Kosovo non è stata casuale – aggiunge ancora la presidentessa -. Nicola vi era stato in missione nel 2002 ed era rimasto colpito dalle ferite che la guerra aveva inferto alla popolazione». «In Kosovo è inoltre presente la KFOR – conclude -, che è una forza internazionale guidata dalla Nato, che vede impegnata anche una unità del 185° Reggimento paracadutisti, al quale Nicola apparteneva».

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