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Pubblicato il 10/02/2020

RASSEGNA STAMPA- ITALIA OGGI SETTE PARLA DEI GRUPPI SPORTIVI MILITARI

foto sopra: archivio

ITALIAOGGI7
sezione: L’Inchiesta data: 10/2/2020 – pag: 43
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Dai gruppi sportivi militari l’indispensabile supporto per le discipline sportive minori

Il paracadute nelle forze armate

Non solo soldati nell’esercito. L’altra possibilità che ha un giovane per diventare un atleta, infatti, è quella di intraprendere la carriera nei cosiddetti «Gruppi sportivi militari». In questo caso, gli stipendi saranno più bassi ma certi, la pensione garantita e le tutele contrattuali presenti a pieno regime. In Italia, diversi vengono affidati all’esercito o alle forze di polizia perché impegnati in discipline spesso caratterizzate da un basso seguito popolare e, quindi, da un non elevato ritorno economico. Proprio per questo vengono inquadrate nelle forze armate che possono garantire, come detto, stipendi e tutele contrattuali ma non solo, visto che mettono a disposizione degli atleti le strutture e i macchinari per allenarsi.

La stragrande maggioranza degli sport legati alle forze armate fa riferimento alle discipline olimpiche: basti pensare che alle Olimpiadi di Rio 2016, su 314 atleti componenti della squadra italiana, 197 provenivano dalle forze armate. Alle olimpiadi invernali di PyeongChang, su 123 atleti 101 erano dell’esercito o delle varie «Fiamme». E proprio dalle olimpiadi possono arrivare le maggiori soddisfazioni economiche per gli atleti; i premi per la medaglia d’oro offerti dallo stato italiano, infatti, sono di 150 mila euro lordi; per l’argento valgono 75 mila euro e per il bronzo 50 mila.


«I Gruppi sportivi militari sostengono nel sistema sportivo italiano un importantissimo e attualmente insostituibile ruolo di supporto in molti sport cosiddetti «minori» in quanto incapaci di attrarre autonomamente risorse economiche, e quindi di sviluppare adeguatamente l’attività di alto livello», spiega il generale Vincenzo Parrinello, comandante del gruppo polisportivo delle Fiamme gialle.


««Per moltissimi anni, tuttavia, tale funzione è rimasta statica, appiattendosi esclusivamente sull’arruolamento degli atleti più promettenti e sull’offerta agli stessi della possibilità di sostentarsi occupandosi esclusivamente dell’attività agonistica prima, e della sicurezza economica per tutta la vita al termine della carriera. In sostanza, tale ruolo si sostanziava in una forma di assistenzialismo pubblico. Oggi», continua il generale, «è assodato un nuovo modello di funzionamento, che si articola in tre direzioni strutturali: l’attività agonistica di alto livello, che non investe però solo l’assistenza agli atleti, ma passa attraverso la creazione di centri di eccellenza; l’attività giovanile e promozionale e, infine, la collaborazione con Coni e Federazioni nell’organizzazione dei maggiori eventi sportivi che si svolgono in Italia, mettendo a disposizione strutture, mezzi e know-how».


I gruppi sportivi militari prevedono l’accesso degli atleti per concorso, che viene indetto dalle varie forze ogni anno. La durata del contratto e la retribuzione seguono le regole e i parametri del corpo di appartenenza. Esercito. Nell’esercito la qualifica di atleta si acquisisce al superamento di apposito concorso pubblico, annualmente bandito dal Ministero della difesa. La partecipazione è aperta a uomini e donne che abbiano compiuto il 17° anno di età e non abbiano superato il 35°. All’atto della pubblicazione del bando sul sito www.esercito.difesa.it, gli aspiranti atleti devono avere conseguito nella disciplina/specialità messa a concorso, risultati agonistici almeno di livello nazionale certificati dal Coni o dalle Federazioni sportive nazionali oppure, per le discipline sportive non federate o affiliate al Coni, dal Comitato sportivo militare.


Il numero dei posti messi a concorso varia a seconda delle necessità. I giovani che passano il concorso vengono inquadrati come Vfp4 (volontario in ferma prefissata di 4 anni) o come Vsp (volontari in servizio permanente). La retribuzione segue i parametri stipendiali previsti per gli appartenenti al corpo e variano a seconda del grado che ricoprono (ad esempio, un sottotenente dell’esercito guadagna all’incirca 23.012 euro lordi l’anno, e dunque 1.920 euro al mese, mentre lo stipendio di un tenente dell’esercito ammonta a circa 24.000 euro lordi, ovvero 2.000 euro lordi al mese). Marina. Anche per diventare atleta della Marina è necessario superare un concorso per titoli per i centri sportivi agonistici. I vincitori del concorso accedono alla categoria dei militari di truppa in ferma quadriennale (Vfp4). Le regole in materia di retribuzione, inquadramento contrattuale, contribuzione ai fini pensionistici ricalcano quelle proprie della Marina militare. Aeronautica. Lo sport nell’aeronautica passa dalla gestione del Centro sportivo aeronautica militare. Come in Marina ed Esercito, per entrare è necessario partecipare ai concorsi esclusivamente dedicati al personale da arruolare in qualità di «Vfp4-atleta».


Per retribuzioni, regime contrattuale e contribuzione valgono le stesse regole di Esercito e Marina. Carabinieri. Tra le forze armate impegnate in campo sportivo anche la sezione dei carabinieri, gestita dal Centro sportivo carabinieri. L’accesso, ancora una volta, avviene tramite concorso pubblico secondo quanto previsto dal Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare pubblicato con decreto del presidente della repubblica 15 marzo 2010 n. 90 (articoli dal 957 al 963). Una novità che ha investito questo corpo è la riapertura, a partite dalla stagione 2015-2016, delle sezioni giovanili in seno al comparto sportivo dell’Arma. L’attività delle singole discipline si svolge presso gli impianti sportivi dell’Arma, in uso al Centro sportivo carabinieri già utilizzati in via prioritaria dagli atleti professionisti arruolati. Dal primo gennaio 2017, i carabinieri hanno inglobato al loro interno le cosiddette «fiamme verdi», ovvero gli sportivi afferenti alla guardia forestale. Guardia di finanza. Le Fiamme gialle. Il Comando generale della guardia di finanza indice ogni anno un concorso riservato agli atleti. La disponibilità dei posti messi a concorso è definita annualmente, per ciascuna disciplina, con apposita determinazione del comandante generale. Gli aspiranti possono inoltrare la domanda di arruolamento entro il 30 giugno dell’anno di riferimento.


Eccezionalmente, è prevista anche una procedura selettiva straordinaria, per un numero limitato di posti, con istanza da inoltrare entro il 31 ottobre dell’anno di riferimento. Di massima per concorrere bisogna aver compiuto 17 anni e non aver superato i 26. I requisiti richiesti sono quelli per i normali arruolamenti, che verranno valutati da apposite commissioni. Gli atleti arruolati entrano a far parte del corpo della guardia di finanza per un periodo di quattro anni di ferma volontaria, al termine della quale transitano in servizio permanente effettivo. La retribuzione segue i parametri stipendiali previsti per gli appartenenti al corpo. Polizia. Le Fiamme oro. Il gruppo sportivo della Polizia di stato è stato fondato nel 1954 e comprende 41 discipline sportive. Sono nove i centri nazionali nei quali vengono svolte le attività sportive di riferimento. Oltre alle attività olimpiche, la sezione della Polizia conta una squadra di rugby (Fiamme oro rugby) che ha vinto cinque scudetti nel campionato italiano.


Concorsi, retribuzioni e prospettive pensionistiche come gli agenti di polizia. Polizia penitenziaria. Le Fiamme azzurre. Il Gruppo Sportivo Fiamme azzurre è stato costituito con decreto ministeriale 25 luglio 1983, su iniziativa del magistrato Raffaele Condemi e del campione olimpico dei 200 metri Pietro Mennea. Il gruppo sportivo è attualmente costituito in 19 sezioni: atletica leggera, canoa, ciclismo, judo, lotta, nuoto, sollevamento pesi, pattinaggio a rotelle, pentathlon moderno, pugilato, scherma, sport equestri, sport del ghiaccio, sport invernali, tennis tavolo, tiro a volo, tiro con l’arco, triathlon e vela. Come per gli altri corpi, l’ingresso avviene per concorso e le regole su retribuzione e previdenza seguono quelle degli agenti. Vigili del fuoco. Le Fiamme rosse. L’istituzione dell’Ufficio ginnico sportivo dei vigili del fuoco è datata 1942. Negli anni vari interventi legislativi sono intervenuti per aumentare la dotazione di personale e ridefinire le caratteristiche dell’Ufficio. Le Fiamme rosse, il gruppo sportivo dei vigili del fuoco, sono state istituite invece con decreto 21 ottobre 2013. Come sempre, l’accesso avviene tramite concorso e retribuzione e previdenza seguono le regole del corpo. Tutti questi atleti sono quindi inquadrati nelle forze di riferimento e percepiscono i compensi dei militari. Perciò, le retribuzioni non sono mai molto elevate e per alcuni atleti si apre la possibilità di ricevere delle sponsorizzazioni, nel caso raggiungessero popolarità a seguito dei risultati raggiunti.


«Gli accordi di sponsorizzazione sono regolati da apposite disposizioni emanate con riferimento ai diversi corpi dello stato», spiega l’avvocato esperto di diritto sportivo Cesare Di Cintio, «i quali in ogni caso prevedono che le eventuali iniziative di sponsorizzazione che hanno lo scopo di valorizzare e supportare le attività sportive svolte dagli atleti, siano soggette alla preventiva autorizzazione del comando di appartenenza dell’atleta. Ogni disciplina e ogni corpo o gruppo militare regola tale aspetto definendone le modalità di esercizio da parte ci ciascun atleta, pertanto non esiste una regola unica».

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