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Pubblicato il 23/05/2018

RASSEGNA STAMPA: LA NAZIONE PARLA DELLA ESERCITAZIONE ANTITERRORISMO DEL NONO REGGIMENTO E DELLE FORZE SPECIALI COMFOSE

LA NAZIONE  del 23 Maggio 2018

A Boccadarno in scena la guerra al terrorismo

CRONACA LIVORNO pag. 8

A Boccadarno in scena la guerra al terrorismo

Il ‘Col Moschin’ mette in scena la guerra al terrore

— Maxi esercitazione delle forze speciali L’elite dell’Esercito alla base degli incursori
SI CHIAMA ‘Global Capacity’ l’esercitazione svoltasi ieri a Pisa, in mare e a terra, presso la base degli incursori del nono reggimento «Col Moschin» da quattro diversi reparti delle forze speciali italiane e seguita dal capo di Stato Maggiore della Difesa del Pakistan Zubair Mahmoot Hayat, insieme con il sottocapo di Stato Maggiore della Difesa italiana, generale Roberto Nordio. Le forze speciali impegnate nell’addestramento operativo appartengono tutte all’esercito: 9/o reggimento d’assalto «Col Moschin» e 185/o reggimento Ricognizione acquisizione obiettivi della Folgore, gli alpini paracadutisti Rangers di Verona, il 28/o reggimento Psyos «Pavia» di Pesaro e il terzo reggimento elicotteri per operazioni speciali «Aldebaran» di Viterbo. L’attività addestrativa ha riguardato una successione di atti tattici, svolti congiuntamente da tutte le unità appartenenti al comparto e sviluppati in tutti i domini, terrestre, marittimo e aereo: un team di operatori delle forze speciali, infatti, è stato aviolanciato da un elicottero CH47 insieme con i battelli commando per l’operazione di evacuazione di non combattenti in situazioni di rischio. L’esercitazione ha simulato anche operazioni antiterrorismo con interdizione di un veicolo in fuga da parte di due elicotteri e il blitz con unità cinofila in un covo di terroristi. «Le forze speciali – ha sottolineato Nordio – hanno una straordinaria capacità operativa e hanno dimostrato che sono sempre utili grazie al dual use, ovvero quando sono impiegate in teatri militari o a supporto della popolazione civile come è accaduto per i recenti interventi nelle zone terremotate». Nordio ha anche parlato dell’attuale situazione politica italiana: «Il libro bianco internazionale della sicurezza ha delineato la cornice dentro la quale muoversi per poter fornire risposte sempre adeguate in caso di bisogno. Noi siamo un’istituzione non politica e confidiamo che Parlamento e Governo abbiano l’attenzione che merita il comparto e che, pur in un momento di difficoltà, si trovino le risorse economiche adeguate al nostro funzionamento». All’esercitazione era presente anche un «nuovo» reparto alle dipendenze del Comfose, il reggimento «Pavia», ovvero soldati addestrati per essere professionisti della comunicazione. La missione del reggimento è essenzialmente quella di acquisire, mantenere e consolidare il consenso della popolazione locale nei confronti della forza militare multinazionale che opera nel teatro di intervento. «Lavoriamo sia in modalità ‘face to face’ – spiega il tenente colonnello Antonio Di Leonardo, che comanda il battaglione operativo – sia utilizzando i mezzi d’informazione per rapportarci efficacemente con le popolazioni locali. Il nostro compito è quello di mantenere alto il consenso della popolazione verso la missione in atto. Per diffondere i nostri messaggi adottiamo le tecniche della comunicazione persuasiva e del marketing: cerchiamo di lavorare sull’empatia per stabilire un rapporto positivo con la popolazione locale, spiegando i motivi della missione ed evidenziandone soprattutto gli aspetti umanitari». Gabriele Masiero

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