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Pubblicato il 10/06/2020

RASSEGNA STAMPA: LA RIVISTA RID CI SPIEGA PERCHE’ AVERE RAPPORTI CON L’EGITTO

RID PORTALE DIFESA
del 10 Giugno 2020

di Pietro Batacchi

Come vi abbiamo dato conto, la commessa per la vendita all’Egitto delle 2 fregate tipo FREMM GP (General Purpose) EMILIO BIANCHI ( ndr: nella foto in alto il varo) e SPARTACO SCHERGAT sembra aver ottenuto definitivamente il via libera del Governo. Si tratta di un’operazione da 1,1 miliardi di euro di cui condividiamo gli obbiettivi geopolitici di fondo. L’Egitto, oltre ad essere il più importante Paese arabo e dell’Africa, è un nostro prezioso partner strategico al quale ci legano solidi rapporti commerciali e, soprattutto energetici – l’ENI controlla il giacimento di gas naturale di Zohr, nelle acque egiziane, ovvero il più grande giacimento di gas naturale del Mediterraneo – ed un Paese fondamentale per la stabilità e gli equilibri della regione, vitale per la sicurezza e gli interessi italiani.

La vera questione, adesso, è come compensare la Marina Militare che perde 2 importanti unità di prima linea. E su questo aspetto non ci possono essere equivoci o ritardi. In tutto il Mediterraneo si sta assistendo ad una “gara navale” senza precedenti che, la crisi del COVID 19, può al limite solo rallentare. Abbiamo visto quello che, nonostante la pandemia, è stata capace di fare la Turchia nel nostro giardino di casa. Ankara ha proiettato in Libia, ovvero nel Mediterraneo Centrale, oltre 10.000 miliziani siriani filo-turchi, 300-400 consiglieri (appartenenti in particolare forze speciali ed intelligence), decine di UAV armati, sistemi veicolari KORAL per la guerra elettronica ed una fregata a dare copertura contro gli attacchi degli UAV emiratini WING LOONG operanti in supporto alle forze di Haftar. Un intervento riuscito che in poche settimane ha ribaltato le sorti del conflitto.

In una situazione del genere, dunque, l’Italia ha tutto l’interesse a rafforzare l’Egitto per riequilibrare la Turchia, ma, attenzione, per le stesse ragioni, deve mantenere inalterate – se non rafforzare – le capacità della propria flotta. Si parlava finora di 2 alternative. La prima: esercizio immediato dell’opzione per i 3 PPA mancanti in variante Full, sfruttandone la modularità e la versatilità per ricavarne una variante in grado di esprimere pure capacità antisom. La seconda: 2 nuove FREMM “di rimpiazzo” per la Marina. Ebbene, da Fincantieri ci hanno informato nelle ultime ore che la questione in realtà non si pone neanche poichè c’è già l’accordo per re/integrare la flotta con 2 nuove FREMM. Si tratta, pertanto, soltanto di adottare una modifica contrattuale che sposterebbe in avanti la consegna alla MM della nona e decima FREMM. Non solo, ma da Fincantieri ci hanno confermato che l’intesa con l’Egitto prevede pure un’opzione per altre 2 FREMM (nuove) che porterebbe così il totale della variante “italiana” delle fregate a ben 14. Insomma, alla fine dei giochi si tratterebbe di un beneficio per tutto il sistema: in termini geopolitici, industriali e tecnologico-occupazionali.

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