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Pubblicato il 11/11/2020

RASSEGNA STAMPA: LE FORZE AEREE DEL PACIFICO PRONTE AD UN CONFLITTO CON LA CINA

Il comandante del Pacaf, forze aeree americane del Pacifico, generale Kenneth Wilsbach ha dichiarato che Pechino, con la sua “attività malvagia e coercitiva, che spesso non è conforme al diritto internazionale”, è la sfida più grande che la regione deve affrontare. Wilsbach è il comandante di 46mila uomini della airforce , schierati in larga parte in Giappone, Corea del Sud, Hawaii e Guam ed ha la responsabilità di una delle regioni più complesse del mondo, comprese le problematiche costituite dal Mar Cinese Meridionale e la variabilità umorale della Corea del Nord.


La missione di una struttura così potente è riassunta nel sito ufficiale https://www.pacaf.af.mil/Info/Mission-Vision-Priorities/ la visione e la priorità dell’Aviazione Usa nel Pacifico è quella di attuare la strategia di difesa nazionale e supportare gli obiettivi del comando Indo-Pacifico degli Stati Uniti. Le forze aeree del Pacifico devono essere agili, resilienti, letali e rivoluzionarie. Il Pacaf integrerà le capacità congiunte di aria, di spazio e di cyberspazio per salvaguardare un Indo-Pacifico libero e aperto

Le forze aeree del Pacifico, con sede presso la Joint Base Pearl Harbor-Hickam alle Hawaii, prevedono la presenza continua di bombardieri, B-1B Lancer, B-52 Stratofortress e bombardieri B-2 Spirit e hanno lo scopo di rassicurare gli alleati degli Stati Uniti nel Pacifico e scoraggiare potenziali avversari come Cina e Corea del Nord. Le basi Pacaf includono: la base aerea di Andersen a Guam; le basi aeree di Kadena, Misawa e Yokota in Giappone e le basi aeree di Kunsan e Osan in Corea del Sud.

Pechino ritiene di avere un diritto storico sulla regione, facendo riferimento alle prime mappe pubblicate dalla Cina che rivendicano come propri i mari della Cina meridionale e orientale. Ma Vietnam, Malesia, Filippine, Brunei e Taiwan non sono d’accordo. Nel Mar Cinese Orientale, la Cina ha controversie territoriali anche con il Giappone, mentre le Nazioni Unite, nel 2016 hanno respinto le rivendicazioni cinesi in una sentenza relativa ad un caso presentato dalle Filippine.

Un’alleanza che potrebbe contrapporsi alla Cina starebbe prendendo forma ed è composta dai cosiddetti Paesi “Quad” (Usa, Giappone, Australia e India). I Paesi che vi fanno parte sanno che per moderare il comportamento di Pechino si deve agire insieme e parlare all’unisono wed avere la massma interoperabilità, per sommare le risorse degli alleati in modo organico.

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