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Pubblicato il 29/01/2015

RASSEGNA STAMPA- OGGI I FUNERALI DI ALESSANDRO SOLIMENI

IL TIRRENO- Pisa- 29 Gennaio 2015
PISA Era tornato incolume da diverse missioni militari in Paesi in guerra, come l’Afghanistan. Lui, soldato esperto, ha trovato la morte su una strada di provincia alla fine del turno di lavoro in una base di addestramento. Quello che il destino aveva evitato al caporal maggiore Alessandro Solimine in uno scenario di agguati e bombe piazzate sotto i carri armati, glielo ha riservato sul viale D’Annunzio al volante della sua Panda blu. L’ultimo saluto. Dopo l’autopsia eseguita ieri pomeriggio all’istituto medicina legale, il corpo del militare verrà restituito alla famiglia stamani entro le 9. Alle 11 è previsto il funerale nella sala cinema della caserma Vannucci di Livorno. Prima sarà allestita una camera ardente riservata alla famiglia e a pochi intimi. Quindi cisarà l’ultimo saluto dei commilitoni e dei vertici del reggimento che fin da subito si sono stretti attorno alla moglie e ai due figli che il 38enne parà originario di Torino ha lasciato per sempre. In via de Larderel a Livorno, dove il parà viveva con la sua famiglia, è stato un continuo pellegrinaggio degli amici del caporal maggiore per testimoniare una vicinanza alla vedova travolta da uno strazio che l’ha sconvolta. Il corpo di Alessandro verrà cremato e le ceneri deposte nel cimitero dei Lupi a Livorno. L’autopsia. La necessità dell’esame autoptico è stata considerata dalla Procura per stabilire con certezza l’entità delle lesioni sia interne sia a livello di fratture ossee in modo da ricostruire con precisione l’andatura della Renault Megane. Il conducente, David Rizzo, 45 anni, di Tirrenia, era diretto verso casa, è indagato per omicidio colposo. Un atto dovuto per consentirgli di nominare un legale. Morto sul colpo. Nello schianto sul viale D’Annunzio il parà del 9° Col Moschin è morto sul colpo. L’urto è avvenuto quasi all’altezza della base degli incursori alla foce dell’Arno. Il guidatore della Renault ai vigili urbani ha dichiarato di aver visto all’improvviso l’auto di Solimine in mezzo alla strada e di non essere riuscito a evitarla. Sulla velocità della Megane si concentrano le attività della Procura. Il punto di impatto è stato a una settantina di metri dal luogo in cui le due auto si sono fermate. La Panda stava facendo inversione a “u” per dirigersi verso il litorale in un tratto con la linea discontinua. La Megane l’ha centrata in pieno sulla fiancata destra sbalzandola per decine di metri. Nell’abitacolo è rimasto il corpo senza vita dell’incursore. Pietro Barghigiani

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