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Pubblicato il 06/06/2025

RASSEGNA STAMPA- PERCHE’ LE DIMISSIONI DALL’AERONAUTICA DELLA ASTRONAUTA SAMANTA CRISTOFORETTI

Le dimissioni di Samantha Cristoforetti
La Riviera 06/06/25
By redazione 6 Giugno 2025

È passata sotto silenzio, quasi ignorata da tutti, la notizia delle dimissioni di Samantha Cristoforetti dalle Forze Armate. Ufficialmente si parla di una scelta personale — e in parte è vero, ma dietro questa decisione c’è anche qualcosa di profondamente italiano.
Mauro Prelli
Samantha Cristoforetti è una figura di rilievo mondiale, simbolo della scienza italiana.
Le sono stati dedicati un asteroide, una bambola Barbie e persino un fiore.
È ambasciatrice UNICEF, insignita delle onorificenze di Cavaliere e Commendatore, laureata e con due lauree honoris causa.


Ex pilota di caccia, ha superato una durissima selezione tra 8.500 candidati per diventare astronauta ESA, stabilendo il record di permanenza in orbita per una donna europea: 199 giorni consecutivi.
Quando vola per l’Agenzia Spaziale Europea, rappresenta l’Italia indossando l’uniforme dell’Aeronautica Militare.
È anche ufficiale medico, poliglotta certificata in inglese, francese, tedesco, russo e cinese, e ha pubblicato opere di divulgazione scientifica in tre lingue.


Tuttavia, pare che in Italia le si preferisca qualcun altro. Un astronauta che, pur avendo ricevuto investimenti pubblici per una formazione multimilionaria, non ha superato i test previsti. Eppure è stato promosso a un grado militare più alto di quello della Cristoforetti, senza aver mai messo piede nello spazio.


Non essendo riusciti a inserirlo nei programmi ESA -dove il merito è un requisito imprescindibile- si cercherà di farlo volare con una missione russa, naturalmente a spese dello Stato: 60 milioni di euro. Samantha, con la sua eleganza abituale, ha scelto di fare un passo indietro. Continuerà comunque a volare con l’ESA, ma senza portare la bandiera italiana sulla tuta. E forse, in futuro, la vedremo collaborare con la Cina, dove è già molto popolare grazie ai suoi programmi di divulgazione scientifica — che tiene direttamente in cinese — e dove sarà di nuovo in orbita. Ancora una volta, senza il tricolore.
È triste dirlo, ma ormai non ci si scandalizza più.
Basti ricordare che, qualche anno fa, il portavoce dell’Agenzia Spaziale Italiana era stato scelto tra i ranghi della politica: di mestiere faceva il parrucchiere.
Nulla contro la professione, ma il risultato fu che, ogni volta che prendeva parola, i delegati stranieri abbandonavano la sala in segno di protesta. Un paese che ancora una volta preferisce la raccomandazione al merito. Una delle nostre eccellenze più brillanti messa da parte per far spazio a chi non ha nemmeno superato gli esami. C’è poco da aggiungere.

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